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Di Fernanda Alfieri
Anche questo mese Einaudi editore ci stupisce con un altro lavoro invidiabile: “Veronica e il divolo. Storia di un esorcismo a Roma” di Fernanda Alfieri, ricercatrice storica, non proprio neofita in ambito letterario.
Quest’opera di narrativa contemporanea italiana, composta da 376 pagine, affronta uno dei temi che più affascinano l’essere umano: gli esorcismi.
Il 23 dicembre del 1834, a Roma, due frati gesuiti si recano in una casa per incontrare Veronica Hamerani, una giovane ritenuta posseduta dal demonio. La domanda centrale del ruota il romanzo è: la ragazza è veramente posseduta?
Una storia tormentata e inquietante, incentrata sulle diverse convinzioni che, ancora oggi, ruotano intorno a questo delicatissimo tema: la chiesa che vuole cacciare il maligno, i medici che accusano l’isteria, il prete più scettico che crede in una finzione e poi la famiglia, il Vaticano, una società che si trova a metà tra le antiche superstizioni e l’avvento della modernità. Tutte queste ombre sono radunate attorno al capezzale di Veronica per giudicarla ed emettere una sentenza.
In questo libro Fernanda Alfieri riporta una ricostruzione estremamente dettagliata del ritrovamento di un manoscritto, quel diario che gli esorcisti hanno tenuto durante tutto lo svolgimento del rituale per liberare l’anima della ragazza dalle brutalità del maligno.
“Veronica e il diavolo” è un romanzo disturbante, che unisce scienza e soprannaturale, a tratti storico, a tratti gotico e inquietante.
