I tre comuni di Moretta, Torre San Giorgio e Saluzzo hanno siglato una convenzione per presentarsi al bando per la mobilità promosso dalla Regione Piemonte. L’obiettivo è ottenere i finanziamenti per promuovere uno studio di fattibilità per la trasformazione della vecchia ferrovia Moretta-Saluzzo in pista ciclabile.
Una decina di anni fa, quando si mossero i primi passi per trasformare la vecchia ferrovia Airasca-Moretta-Saluzzo in pista ciclabile dedicata, apparve subito chiaro che il tratto in provincia di Cuneo, i 14 chilometri da Moretta a Saluzzo, non si sarebbe potuto realizzare, per la necessità dell’allora Meccanica Milanesio di Moretta di utilizzare i binari per la movimentazione delle carrozze destinate alla riparazione.
Con la chiusura dello stabilimento, la questione torna in primo piano.
Collegare Saluzzo a Moretta, e quindi ad Airasca, significherebbe aggiungere un altro tratto di pista ciclabile alla direttrice Eurovelo e promuovere non solo il turismo, ma anche la mobilità sostenibile. La vecchia ferrovia, oltre a numerosi chilometri tra le campagne, transita alle spalle delle aree artigianali di Moretta e di Torre San Giorgio, raggiunte ogni giorno da centinaia di lavoratori.
Va detto che Moretta e Torre San Giorgio sono già uniti da una pista ciclabile che corre lungo la provinciale, e che il progetto interessa maggiormente il territorio di Torre San Giorgio e Saluzzo che non Moretta.
Il successo della “Via delle risorgive” Moretta-Villafranca-Airasca, percorsa ogni anno da migliaia di ciclisti, sembra suggerire come i tempi siano maturi per il completamento della ciclabile fino a Saluzzo.
Nel solco del potenziamento della via delle Risorgive si inserisce peraltro il progetto di realizzazione di un ostello per la sosta. Le prime pratiche sono già state avviate e l’amministrazione comunale di Moretta ha intenzione di utilizzare alcune camere all’interno del santuario della Vergine del Pilone.
«Abbiamo gli spazi idonei – racconta il sindaco Gianni Gatti – e credo che i tempi siano maturi per un progetto del genere. Sarebbe un primo passo per offrire una ricettività che possa realmente fornire un punto di appoggio per i tanti cicloturisti che transitano nell’area».
c.s.