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«Daremo il nostro contributo per aiutare lo sport»

Giuseppe Gandino è tornato a guidare l’Unvs di Bra animato da grande entusiasmo

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Giuseppe Gandino ha ripreso in mano nei giorni scorsi il timone della sezione braidese “Angiolina Co­stantino” dell’Unione Nazio­nale Veterani dello Sport, succedendo a Paola Ballocco nel ruolo di presidente.

Presidente Gandino, il suo è un percorso nel mondo dello sport, nel vero senso della parola…

«Sì! Il calcio ha sempre rappresentato molto per me. Ho giocato nelle giovanili della Ju­ventus, poi tanta provincia di Cuneo vestendo le maglie di Savigliano ’81, Cervere, l’allora Pollenzo, la Pgs Auxilium Bra, la Sportgente. Sono nato terzino e poi diventato “stopper”, difensore centrale usando il linguaggio moderno. Un grave infortunio a un’anca mi ha indotto ad attaccare gli scarpini al chiodo. Ho smesso di giocare a 43 anni e ho avuto, anche l’idea di fare l’allenatore. Sono stato vice-presidente della Sportgente a Bra e poi sono entrato nell’Unvs braidese, dopo aver già fatto parte dei Veterani dell’Ac. Bra».

Perché la scelta di entrare a far parte del mondo dei Veterani dello Sport di Bra?

«Il 2008 è stato il mio anno d’ingresso. A inizio 2015, in una chiacchierata con Gian­franco Vergnano e l’allora as­sessore Massimo Borrelli, mi fu chiesto di diventare presidente. Io ero già parte attiva come socio. Sulla loro spinta, accettai l’incarico di presidente per terminare il percorso nel 2017».

Come ricorda la sua prima esperienza da presidente?
«È stata positiva in toto, umanamente e sportivamente parlando. Ho arricchito il mio sapere e la mia persona, conoscendo e incontrando profili di alta caratura sportiva. Mi ha fatto entrare in una realtà benemerita del Coni, a livello nazionale, dove ho potuto accrescere le mie competenze manageriali».

Adesso il nuovo mandato presidenziale, dal 2021 al 2024.
«Ringrazio le persone che mi hanno di nuovo voluto, in primis Paola Ballocco, poi Sergio Provera e Beppe Sibona. Sarà una presidenza diversa dal solito, soprattutto considerata l’emergenza sanitaria. Il direttivo si raduna online, stiamo pensando di organizzare dei “webinar”. Per tutti gli eventi sportivi, invece, occorrerà sottostare alle direttive nazionali. Sarà un modo diverso di approcciarsi al mondo dello sport. Stiamo cercando di capire come e cosa fare, è una bella sfida. Faremo del nostro meglio».

L’emergenza Covid-19 quanto ha stravolto anche il mondo sportivo?
«Tantissimo. Le manifestazioni sportive, a meno che non siano di interesse nazionale e secondo le disposizioni vigenti (ad esempio a porte chiuse, ndr), non puoi organizzarle come si faceva normalmente prima. Occorre entrare nell’ottica che, soprattutto perché stiamo parlando di veterani, si rischia di mettere seriamente in discussione la salute delle persone e di esporle pericolosamente al contagio. Loro, insieme alle famiglie e a tutta la rete di contatti. Questo ci frena molto, però non ci spaventiamo e non ci perdiamo d’animo. La speranza è che si possa vedere un barlume di luce, almeno entro la fine del 2021».

Che sezione è diventata l’“An­giolina Costantino” di Bra?
«Una sezione dinamica, con tantissime persone che si dan­no da fa­re, a servizio dello sport e della diffusione della cultura sportiva. In questo nuovo cor­so, i consiglieri saranno Paolo Carnevale, Massimo Somaglia (tesoriere), Sergio Provera ed il presidente uscente Paola Ballocco (che è anche stata nominata vice-presidente ndr). Il revisore dei conti effettivo Claudio Gallizio, la supplente Enza Bergamasco. Il segretario sarà Giuseppe Sibona e il probiviro l’avvocato Nicolò Lam­berti. Paola Rinaldi è la delegata ai social media-progetti, Rosangela Tibaldi e Roberto Marengo si occuperanno dell’organizzazione degli eventi sportivi. Ad oggi, contiamo 50 soci e l’obiettivo sfidante è quello di ritornare a quota 200».

I veterani cosa possono dare al mondo dello sport?

«Sono persone che hanno sempre fatto pratica sportiva e che continuano a esprimersi, ciascuno nella propria disciplina e con le proprie possibilità. Un modo per continuare a sentirsi protagonisti, agonisti, ma soprattutto parte attiva nello sport. Parallelamente, incentiviamo l’interesse sportivo nelle giovani leve, partendo dalle scuole. Con attività che legano lo sport e lo studio».