Ci sono voci connotate da una potenza viscerale che va ben oltre la bellezza del timbro. È un qualcosa di più profondo, saldamente ancorato alle tonalità e che, strofa dopo strofa, innesca in noi un’empatia con la mente di chi le ha pensate.
Il motore che aziona questo naturale processo è la sincerità con cui l’artista si mette a nudo, dando letteralmente voce a quei momenti della nostra vita che necessitano di essere fronteggiati con le armi che abbiamo a disposizione. Nel caso di Ari Anna (nome d’arte di Arianna Bertinotti, giovane originaria di Cavallermaggiore) si tratta di una delle sue principali abilità come musicista. Una carriera artistica costruita su princìpi e valori ai quali non è mai venuta meno e su cui, mattone dopo mattone, ha delineato la propria storia musicale dimostrando come una bella voce giochi, senza dubbio, un ruolo fondamentale per iniziare ma da sola non sia sufficiente per diventare un’artista a 360 gradi. “LostAgain”, uscito il 26 febbraio, è un brano intimo e personale che tratta un tema delicato come quello dei disturbi alimentari. Un dialogo interiore che parte da un vissuto di sofferenza che Ari Anna ha voluto condividere con il suo pubblico, dimostrando non soltanto una consolidata maestria compositiva ma anche una grande forza di volontà. Nel combattere e nel rendere accessibili le stanze della sua lotta: «Dal momento in cui ho scritto la canzone, il mio disturbo alimentare è sembrato scomparire lentamente. Per me è stato magico: la musica è straordinaria e può davvero aiutare a curare le persone». Un testo in cui le paure e i sensi di colpa danzano su strade che sembrano non finire mai, dove Ari Anna, «persa nel buio e con il cuore spezzato», guarda dall’esterno sé stessa compiere sempre gli stessi gesti. È nella semplice spontaneità di questo brano, incentrato sulla necessità di mettere a nudo un disagio che continua a essere visto come un tabù ma che è molto diffuso, soprattutto nell’adolescenza femminile (un periodo che può rivelarsi insidioso tendendo subdole trappole ai caratteri più fragili) che emerge la forza di questa giovane cantante cuneese. Un magnetismo che risiede, anche e soprattutto, nei messaggi che trasmette con le sue canzoni. Senza sostanza la sua voce sarebbe unicamente una splendida cornice che inquadra una tela bianca.
Viviamo in un mondo in cui il virtuale è sempre più protagonista nel lanciare “input” e la purezza con cui Ari Anna racconta la sua storia è un tassello fondamentale che non deve essere dato per scontato. Proprio la sincerità attraverso la quale cattura quel costante tiro alla fune tra il desiderio di guarire e la tendenza a ricadere in schemi distruttivi è il valore aggiunto che la suggella come artista credibile, seria e di carattere.
Sebbene fossimo già avvezzi alla raffinatezza del suo timbro e alla profondità delle sue parole con brani come “Talk to you” e “Nothing at all”, questo nuovo singolo è stato una conferma ulteriore che va oltre la soddisfazione personale. Ha, infatti, a che vedere oltreché con il talento di saper cantare con la maturità di voler mettere un simile dono al servizio di messaggi importanti, veicolandoli nel modo corretto.
La conclusione della canzone («con il tempo imparerò a vincere») lascia intravedere la rinascita dopo il periodo più critico della sua vita: «Quando sono riuscita a trovare una forza interiore che non pensavo di possedere, vincendo così la mia battaglia personale». In un momento dell’anno in cui la musica è protagonista dell’universo televisivo italiano che ha nel Festival di Sanremo il suo appuntamento principale, viene diffuso un gioiellino la cui essenza risiede nel garbo, nella delicatezza e nella forza con cui la voce di Ari Anna accompagna quelle persone che stanno affrontando uno dei tunnel più bui in cui mente e corpo, ragione e istinto combattono fianco a fianco.
Una lotta all’interno della quale si alternano sollievo e dolore acuto, dove l’uscire a “riveder le stelle” di dantesca memoria è un traguardo che talvolta pare troppo difficile da raggiungere. Quello portato avanti da Ari Anna, il cui amore per la musica, alimentato dall’età di 10 anni, l’ha condotta a vivere a Londra, è un lavoro costante frutto di una passione che va di pari passo con l’impegno, il sacrificio e la dedizione per far emergere l’essenza più profonda di ciò in cui crede. Con grande umiltà questa giovane artista ci racconta la propria lotta: la sua voce calda e avvolgente si plasma in un abbraccio che protegge chi si trova nella parte più buia del tunnel e si congratula con chi avanza il primo passo nel cono di luce che l’attende fuori. Nella babele di voci, giudizi e immagini fuorvianti che ci circondano, una delicatezza simile è una strada maestra delineata con coraggio e su cui vale la pena avventurarsi.
Articol a cura di Linda Arnaudo