Era il 6 maggio 2020 quando, nel pieno dell’emergenza coronavirus, il Fondo Ambiente Italiano (Fai) dava il via alla decima edizione de “I luoghi del cuore”, promossa in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’invito rivolto agli italiani era quello di votare i luoghi a loro più cari, quelli di cui avevano sentito fortemente la mancanza durante il “lockdown”. E la risposta a questa esortazione è stata eccezionale: i voti raccolti fino al 15 dicembre, giorno di chiusura del censimento, sono stati 2.353.932, il miglior risultato di sempre, con oltre 39.500 luoghi segnalati relativi a 6.504 comuni d’Italia (l’82,3% del totale). Ben 75.586 persone hanno espresso la loro preferenza per la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, “luogo” che si è meritato il primo posto della classifica nazionale, grazie anche all’impegno di tre comitati, “Amici del treno delle meraviglie”, “Amici della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza” e “Amis du Train des Merveilles”, che auspicano il potenziamento della linea e la sua valorizzazione. Un’opera che fonde la natura aspra delle Alpi Marittime con l’ingegno umano, ideata da Cavour a metà Ottocento, quando Nizza era sabauda, e che nei suoi 96 chilometri di lunghezza include 33 gallerie e 27 ponti e viadotti, coprendo un dislivello di 1.000 metri e toccando 18 comuni, in gran parte borghi montani. Semidistrutta dai tedeschi in ritirata nel 1943 e ricostruita negli anni Settanta con un accordo italo-francese da rinnovare, la ferrovia è un’infrastruttura necessaria per i residenti, con importanti potenzialità turistiche. Nel 2013 ha rischiato la dismissione ed è purtroppo interrotta dallo scorso ottobre a causa dello smottamento del Colle di Tenda causato dall’alluvione che ha isolato la Val Roya. La “Ferrovia delle Meraviglie”, come è stata ribattezzata, ha conquistato la vittoria lasciandosi alle spalle il Castello di Sammezzano (62.691 voti), in provincia di Firenze, che per lungo tempo ha conteso il primato alla ferrovia nella classifica dei voti online. Terzo il Castello di Brescia con 43.469 voti.
La decima edizione del censimento si è contraddistinta anche per l’attenzione registrata dalle due classifiche speciali lanciate all’avvio dell’iniziativa. La prima, dedicata ai “luoghi storici della salute” in omaggio al personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19, ha visto trionfare la Chiesa e l’Ospedale di Ignazio Gardella ad Alessandria, al quinto posto della classifica nazionale con 30.391 voti. La seconda classifica speciale riguarda invece l’Italia sopra i 600 metri, territori di grande valore ambientale e storico, con pochi abitanti e un notevole potenziale, ma spesso caratterizzati da problemi di dissesto idrogeologico, dalla mancanza di infrastrutture, servizi e risorse economiche, oltre che da una forte tendenza allo spopolamento, a cui da tempo il Fai si dedica dando loro voce. A vincere è stata ancora la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza ma il premio in palio, non cumulabile con quello assegnato al vincitore assoluto del censimento, è stato assegnato all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (L’Aquila), complesso arroccato su una rupe affacciata sulla Valle Peligna e legato a Papa Celestino V, al nono posto della classifica nazionale con 22.442 voti.
I rappresentanti del comitato “Amici della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza” hanno commentato: «Siamo molto contenti e vogliamo ringraziare chi ha votato e, in generale, chi si è impegnato per questo straordinario risultato. La notorietà raggiunta con la ribalta nazionale non ci deve fare dimenticare la grave situazione attuale. È necessario ripristinare rapidamente la tratta da Breil a Ventimiglia, ancora bloccata per i danni dell’alluvione di ottobre. Dunque si continua, ma con più amici di prima perché “La Cuneo-Nizza unisce”».
Queste, invece, sono le considerazioni del presidente del Fai, Andrea Carandini: «In un tempo di straordinaria difficoltà, il fatto che i voti per “I luoghi del cuore” siano stati più di 2,3 milioni è il segno che gli italiani considerano il loro Paese come un paradiso perduto da ritrovare. È evidente una sempre più diffusa coscienza di luoghi speciali sparsi lungo tutta la penisola, così ben distribuiti e numerosi da rendere l’Italia una “potenza culturale” e da incoraggiare il Fai a svolgere sempre meglio il proprio ruolo sussidiario nell’aiutare le istituzioni a tutelare e promuovere il patrimonio nazionale di arte, storia e natura».