La voce (anche in tv) di un continente troppo spesso finito nel dimenticatoio

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Malù Mpasinkatu nasce a Kinshasa nel 1976, nell’allora Zaire. Subito dopo si trasferisce a Mondovì: infanzia ed adolescenza vissute da monregalese, prima del trasferimento a Torino per gli studi universitari in Scienze politiche. Qui si avvicina al mondo del giornalismo, quello radiofonico con Radio Energy e quello della carta stampata con Tuttosport, dove diventa il primo collaboratore di origini africane. La passione per il calcio e la profonda conoscenza delle dinamiche sportive del suo paese d’origine lo portano a una brillante carriera dirigenziale: nel 2002 la Juventus lo invia a fare esperienza come ds all’Al Ittihad in Libia, nel 2004 consegue il patentino con il massimo dei voti, diventando il primo direttore sportivo di origine africana in Italia. Dal 2008 al 2012 è ds di tutte le nazionali del Congo. Ultima esperienza importante nel 2018-19 a Rieti. Suo maestro e mentore è sempre stato Luciano Moggi. «Ora sono in attesa di un progetto serio; nel frattempo faccio il consulente mercato e l’opinionista tv». In ambito televisivo intraprende un percorso altrettanto luminoso, raccontando le dinamiche sportive di un continente altrimenti senza voce: esordio nelle tv regionali nel 1997, dalle prime comparsate accanto ad Idris a “Quelli che il calcio”, trasmissione “cult” degli anni Novanta, diverrà opinionista ai Mondiali di calcio per le tv italiane: nel 1998 la prima esperienza “mundial” in una tv regionale, nel 2002 al Processo di Biscardi con Maurizio Mosca e Xavier Iacobelli, nel 2006 a Sky, unico non ex calciatore assieme a Mario Sconcerti e Beppe Severgnini, nel 2010 ancora a Sky con il Mondiale “a casa sua” in Sudafrica, nel 2014 per la Rai e nel 2018 per Mediaset. Recentemente lo abbiamo visto ospite a Tiki Taka, trasmissione di Piero Chiambretti, «professionista che stimo tantissimo e che conosco da tanti anni. Siamo entrambi… piemontesi ed è normale che abbiamo un certo “feeling!».