Alba, Mondovì, Saluzzo, Dogliani: sono solo i primi centri della Granda che hanno scelto di ospitare uno o più campi da padel, che sta prendendo sempre più piede anche nella nostra provincia. Il regolamento deriva da quello del tennis (i punti si contano allo stesso modo e i set arrivano a sei, per esempio), ma ovviamente presenta alcune differenze e alcune regole. La palla può essere colpita indifferentemente da uno (e solo uno) dei due giocatori della squadra, in qualsiasi zona del campo, al volo o dopo un solo rimbalzo per terra. Affinché la palla rigiocata sia buona, deve rimbalzare per terra nel campo avversario prima di colpire le pareti di fondo o le pareti e la rete metallica laterali. Se l’avversario non colpisce la palla prima del secondo rimbalzo per terra, è punto. È possibile rimandare la palla nel campo avversario facendola rimbalzare su una o più pareti del proprio campo (ma non sulla rete metallica), sempre che il rimbalzo successivo avvenga per terra nel campo avversario. I giocatori delle due squadre si alternano al servizio e chi serve lo fa per l’intero game: come nel tennis, il servizio è incrociato. Il giocatore che serve deve fare rimbalzare la palla per terra prima di colpirla, e l’impatto non può avvenire al di sopra dell’altezza della cintura del giocatore. La palla è buona se dopo aver rimbalzato nel quadrato opposto, colpisce la parete laterale o di fondo, mentre non è valida se, dopo il rimbalzo, colpisce la rete metallica. Regole più semplici da mettere in pratica in campo che da spiegare. Provare per credere.