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«Con le “porte d’arte” ci apriamo al mondo»

Lungo la “Strada del Castellinaldo Barbera d’Alba” verranno installate opere artistiche ispirate alla tradizione del Giappone

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Il Roero apre nuovamente le porte al mondo, a partire dal nuovo progetto “Castellinaldo d’Alba incontra il Giappone” che punta ad estendersi ad altri sei borghi dell’area, i quali, insieme, compongono il territorio in cui corre la “Strada del Castellinaldo Barbera d’Alba” toccando così i centri di Priocca, Magliano Al­fieri, Guarene, Castagnito, Vezza d’Alba e Canale.
Si tratta di un piano presentato nei giorni scorsi, a cura dello Studio Desogus Travelling, per far “incontrare” i paesi individuati nella sottozona di questo vino più che emergente e metterli a contatto con le forme d’arte di ogni continente.
Europa, Africa, Asia, America del Nord, Centro e Sud America, Antartide e Oceania: ognuno con le proprie suggestioni visive fatte di disegno e pittura, per creare un polo di stretta collaborazione nel tessuto del Roero, per attirare e scambiare viaggiatori da e verso l’estero, attraverso l’arte delle porte dipinte e dei “contenitori di tradizioni”.
L’iniziativa parte da un piano-pilota che punta ad esporre nelle vie di Castellinaldo e nelle vie dei sei comuni partner circa 40 porte dedicate all’antica tradizione giapponese e del mondo in genere, oltre che alla tradizione del Roero.
Le porte riporteranno tutte il logo del comune che le ospita e il logo della Fondazione Crc. Lo stesso progetto potrà essere ripresentato in futuro, per eventuali finanziamenti, alla stessa fondazione cuneese.
Potranno aderirvi anche privati e aziende, in un’operazione che può solo crescere e che nasce da un’intuizione di Maria Giulia Desogus, una vita dedicata al lavoro come consulente di viaggi, e della sorella Serenella Desogus che, con la famiglia, risiede e vive in terra castellinaldese. Pittrici per passione e lavori su commissione, hanno deciso di far nascere il connubio tra ospitalità e comunicazione, arte e turismo, in una zona che aspira sempre di più al riconoscimento Unesco.
Il tutto, accompagnato dal concetto di “Gateways”: letteralmente, un varco in cui le nascenti “porte d’arte” avranno la missione di trasmettere “semi” di tradizione e racconti reali, refrattari alla corsa del turismo “mordi e fuggi”.
In sede di presentazione, le autrici del progetto hanno spiegato: «È in­dispensabile ripopolare questi bor­ghi, che sono “belle e antiche strutture di pietre e mattoni”, sostenendo i piccoli produttori artigiani, i giovani, affinché vengano aperte botteghe, anche in condivisione, per la vendita e la promozione di bontà e oggetti a volte unici, e aiutando le trattorie e le piccole strutture di accoglienza, fondamentali per caratterizzare il profilo e la personalità di ciascun paese, dando continuità e vita all’intero territorio».
Ma perché proprio il “Paese del Sol Levante”, come spunto iniziale? «L’idea è nata nell’aprile 2020, come ringraziamento al Giappone e al suo popolo. Ospitando per quattro mesi, nel porto di Yokohama la Diamond Princess, la nave da crociera che trasportava 3.700 passeggeri molti dei quali contagiati da coronavirus, il Giappone ha dato supporto e cure ai viaggiatori, con capacità e altruismo, senza avere ancora nessuna conoscenza sul virus». E sarà proprio questo Paese a dare il “la” all’iniziativa; nazione in cui le porte vecchie e recuperate saranno ripulite e dipinte. Ognuna di esse “racconterà” argomenti della tradizione giapponese, del mondo, della storia di Castellinaldo e degli altri paesi del Barbera. Il tutto, con un titolo con i “kanji”, ossia, i caratteri di una delle scritture giapponesi, oltre che con un titolo con caratteri occidentali. Si potrà saperne di più scrivendo a [email protected].
Le amministrazioni coinvolte, per ora, hanno mostrato di gradire la proposta: per una nuova apertura della Sinistra Tanaro all’Estremo Oriente, dopo i buoni esiti della sinergia con la Cina occorsa negli ultimi anni.

BaNNER
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