Col termine inglese “brand naming” si intende quell’attività di marketing volta a trovare il nome più adatto per far conoscere un’azienda o un prodotto. L’efficacia del nome scelto sarà la prima garanzia di successo e, per questo, sempre più frequentemente ci si affida ad esperti che sappiano valutare al meglio le strategie di mercato. Nel “brand”, ossia nel marchio, si riassumono le caratteristiche che rendono immediatamente riconoscibile il prodotto, ne creano un’identità evocandone valori e qualità e lo personalizzano in modo univoco. Il nome dovrà soddisfare requisiti specifici per differenziarsi dalla concorrenza, essere facilmente memorizzabile e pronunciabile tenendo conto dell’aspetto sonoro, a volte anche onomatopeico. Con un occhio alla filosofia dell’azienda e l’altro al tipo di pubblico a cui ci si rivolge, il nome comunica un messaggio che dovrà essere chiaro, sintetico e accattivante. Il processo di scelta può orientarsi verso varie soluzioni: riprendere il nome del fondatore, come la Ferrero, o sfruttarne le iniziali come Adidas, da Adolf Dassler, scegliere un nome descrittivo dell’attività o creare nomi di fantasia. Giocare con le parole con creatività permette di ottenere fusioni originali come Wikipedia o Vegliolux dove il richiamo al greco o al latino può conferire quel tocco in più, colto e serio. Una volta individuato il nome bisogna poi verificare eventualmente che sia spendibile anche sul mercato estero e soprattutto che non sia già registrato. Associato a un logo ben studiato da esperti grafici e supportato da efficienti campagne di promozione, il prodotto così confezionato può finalmente entrare in scena.