Il sindaco di Monteu Roero Michele Sandri: “Cinghiali ed animali selvatici un problema di sicurezza ed economia”

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(foto d'archivio)

Un sindaco, una voce che raccoglie i sentimenti di un territorio che -nel periodo obiettivamente più difficile e complesso dal secondo Dopoguerra- deve affrontare un altro problema parzialmente generato dalla natura: ossia, quello legato dalla proliferazione eccessiva degli animali selvatici.

Non bastava, infatti, il Covid-19, a mettere la società a confronto con il continuo mutare del Creato: le problematiche legate al sovrannumero incontrollato di cinghiali, caprioli, mufloni ed ora anche di lupi ha portato Michele Sandri, primo cittadino di Monteu Roero, a prendere carta e penna e a “fissare” un momento che procede già da parecchio tempo.

E lo ha fatto, il sindaco roerino, non per sé come in un diario: ha scelto infatti la linea della comunicazione istituzionale, diretta e circostanziata, rivolta al settore faunistico della Regione Piemonte e alla Provincia di Cuneo. Tutto ciò, cercando -e trovando già, in queste ore, in questi giorni- la condivisione dei colleghi sindaci della Sinistra Tanaro.

Quella di Sandri è una segnalazione che suona come un grido d’allarme, ed estende il campo anche oltre i confini roerini: l’intero Albese, la sorella Langa, devono in qualche modo sciogliere i rovi e la boscaglia vera e regolamentare in cui si annidano (non solo idealmente) gli animali selvatici. Troppi, ormai.

«Il periodo Covid e le abbondanti nevicate -ha voluto esprimere Sandri- non hanno consentito ai cacciatori di fare le battute di contenimento adeguate: e oggi ci ritroviamo con troppi esemplari in giro per le campagne (e il che sarebbe di per sé abbastanza normale) ma anche e purtroppo sulle nostre strade provinciali, comunali, statali e regionali».

Va dritto al cuore della questione, la lettera semi-aperta rivolta a Torino e a Cuneo: toccando le istituzioni “nella pancia”: «Non è la solita lagnanza a un problema che va risolto, a mio avviso, in tempi celeri: ma prima che i cinghiali si riproducano nuovamente in modo incontrollato. E, a quanto sembra, la chiusura in Zona Rossa farà sé che questo accada senza troppe problematiche».

Si tratta di una sottolineatura, quella che giunge dall’uomo che veste la fascia tricolore monteacutese: «Chiedo tutto questo per i nostri cittadini e per gli agricoltori, affinché non si ritrovino nuovamente in primavera con serre divelte, noccioleti disastrati e vigneti con una perdita netta del 10% di gemme».

Un elemento numerico grave, quest’ultimo: e che trova fondamento scientifico in una stima ad hoc sottoscritta dalla Coldiretti.

Lamentele no, proposte sì: in un territorio roerino e albese che sta registrando un aumento delle richieste di porto d’armi ai fini venatori, a quanto pare, dopo anni di lento decadimento misto a quiescenza. E’ questo anche un fatto generazionale, del resto. Sandri ha quindi pronta una lista concreta e tangibile di accorgimenti per contenere (e, possibilmente, risolvere nel medio periodo) il problema. «A partire dalle battute di caccia specifiche sulle segnalazioni future dei Capi Caccia territoriali, unici delegati in merito, e profondi conoscitori del territorio».

E poi: «Occorre un censimento chiaro dei capi abbattuti, per capire dove, come, e soprattutto “quando” intervenire con dati certi. A fianco di tali azioni, si dovrà effettuare una quantificazione dei danni da parte delle aziende agricole: ma anche dei danni patiti dagli automobilisti durante gli incidenti con ungulati e animali in generale, per risarcire le parti lese».

Cosa che, allo stato attuale, diventa molto complessa se non impossibile: ma su cui è conveniente ragionare su una “marcia indietro” a beneficio di chi incappa in sinistri a causa dei selvatici.

Sandri ha chiesto dunque un confronto, appena possibile, con i presidenti di Provincia, Regione, sindaci e associazioni di categoria, agricoltori compresi: per trovare una soluzione condivisa da tutti. Anche a beneficio dell’ambiente, cui evidentemente non fa bene questo eccesso.

Il suo, allora, non è solo uno sfogo: ma una richiesta di riguardo a una problematica seria in cui c’entrano sicurezza ed economia, e per cui l’emergenza sanitaria non può essere una scusa per passare oltre, per l’attendismo. Come del resto espresso anche da un autorevole collega di Sandri: ossia Marco Perosino che, in veste di senatore, per quanto di spettanza sta avanzando in parallelo una richiesta di attenzione normativa in sede parlamentare.

Paolo Destefanis