Il mondo del giornalismo e dello sport cuneese è in lutto, sconvolto dall’improvvisa scomparsa, a soli 47 anni, di Alessandra Witzel. Giornalista di lungo corso, stimata da tutti, è stata segretaria e addetta stampa del Cuneo Calcio Femminile, ma, soprattutto, firma di punta del settimanale La Bisalta (nonché collaboratrice de Il Giornale del Piemonte).
Con un lungo e commosso post sulla propria pagina ufficiale, i colleghi de La Bisalta hanno voluto ricordare Alessandra.
Capita nella vita, a volte, un sabato mattino di sole, a primavera, pur sul bordo di una «zona rossa pandemica», in cui, improvvisamente, senti dentro tutto il freddo di un inverno, con i suoi brividi ed ogni cosa sembra buia.
È successo stamattina, 13 marzo 2021, quando una voce in lacrime di una amica, al telefono, ci ha comunicato una di quelle notizie che impieghi un bel momento a comprendere e focalizzare.
Ieri sera Alessandra Witzel, classe 1973, quarantasettenne appena (ma neppure li dimostrava), vicedirettrice de «La Bisalta», collaboratrice de «Il Giornale del Piemonte», attivissima su blog di Ventimiglia molto letto, stroncata da aneurisma, è spirata, ieri sera, nonostante disperato ricovero ospedaliero. La tragedia si è consumata in riva a quel mare ligure che tanto amava.
Sorridente e disponibile, socievole, gentile, diplomatica, capace di sdrammatizzare sempre, era il cardine di ogni attività in cui fosse coinvolta e dei gruppi di cui faceva parte. Cuneesissima, nel cognome, ed in certi tratti fisici (alta, magra, bionda), portava il ricordo degli avi danesi. La sua formazione, prima di arrivare al giornalismo, era stata di studi classici umanistici (liceo ed università).
Alla carta stampata la aveva avvicinata la sua passione sportiva. Era stata una delle migliori tenniste cuneesi (ed ancora faceva la sua «figura» nei tornei «rievocativi», «revival»). Con la amica Eva Callipo (milanista lei, interista l’altra) aveva vissuto una sua grande esperienza dirigenziale con il «Cuneo Calcio Femminile», nella massima serie nazionale (sino alla cessione dei diritti alla «Juventus», poi campione nazionale, nel 2017).
Il suo atteggiamento sempre elegante, con un tocco di aristocrazia, le era valso anche il soprannome di «Contessina», qualcuno, ovviamente, la chiamava «Alex».
Sin in fondo ha amato ed assaporato la vita, con leggerezza e serenità, anche in questi ultimi mesi difficili di «emergenza sanitaria».
Musicalmente fu sempre affascinata da Renato Zero, che seguiva spesso nei concerti, vera «sorcina». Era affascinata da tutto quanto fosse glamour, moda… Lascia un vuoto enorme, irreale, tra di noi, che non possiamo che essere vicini, nel dolore, alla famiglia.
Conforto ci è sapere che non è stata sola negli ultimi momenti, essere certi che le son state piacevoli anche le ultime ore, come meritava…
Adriano Toselli e tutta la redazione de La Bisalta