Inizia oggi il viaggio di Ideawebtv.it tra le dieci imprese sportive del ventennio cuneese 2000-2020, per eleggere la più grande di tutte, premiata nell’edizione speciale degli Idea Awards 2021. Tra queste, non può che esserci anche un piccolo pezzo di calcio femminile, che ha lungo ha rappresentato un’eccellenza per lo sport della provincia Granda.
Una storia che risale alla stagione 2013/2014 quando il l’A.S.D Cuneo Calcio Femminile si presentò ai nastri di partenza del Girone A di Serie B.
Al vertice della società c’era la Presidente Eva Callipo ed in panchina sedeva il tandem Roberto Minoliti e Claudio Librandi. Un Cuneo rinnovato dopo la salvezza risicata della stagione precedente che si presentava all’appuntamento con stimoli diversi e nuove ambizioni.
Era il Cuneo delle cuneesi, di nascita o adozione, Asteggiano, Armitano, Pittavino e Giraudo oltre a capitan Magnarini, autentico pilastro della squadra, e delle liguri Fiorese, Librandi, Papaleo e Pesce. Un mix che si dimostrerà una vera e propria armata.
Nel mercato estivo arrivarono proprio Francesca Papaleo, dal Matuziana Sanremo, ed il terzino Eleonora Rosso dal Torino e, come ciliegina sulla torta, Selvaggia Palombini giocatrice di altissima qualità che spostò l’equilibrio tecnico della squadra.
In quel girone, oltre alle biancorosse, militavano: Alba, Alessandria, Amicizia Lagaccio, Atletico Oristano, Caprera, Castelfranco, Juventus Torino, Luserna, Molassana Boero, Sarzanese, Torino, Valpolcevera e Villacidro.
Una stagione vissuta in testa per le ragazze del duo Minoliti-Librandi che, sin dalle prime battute, hanno saputo far valere bel gioco e solidità. Memorabile la vittoria del derby di andata per 2-1 sull’Alba con Magnarini e Palombini capaci di ribaltare le langarole, nonostante l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Rosso. Era il 13 ottobre 2013.
Da quell’incredibile vittoria, condita da tanta tensione sugli spalti, occorre fare un balzo sino all’ultima giornata di campionato dove, per volere del destino, si incontrarono dinnanzi Cuneo e Luserna, appaiate in vetta alla classifica a quota 55 punti.
Un cammino profondamente diverso quello delle due squadre. Da una parte il Cuneo capace di vincere 16 gare, pareggiarne 7 e perderne solo 2: dimostrazione del carattere della compagine biancorossa di non mollare mai e capace, anche nelle giornate di difficoltà, ad agguantare magari un punto prezioso.
Dall’altra parte il Luserna, considerata la squadra con maggior budget a disposizione nonostante lo status da neo promossa (ripescaggio ottenuto dopo il terzo posto in Serie C alle spalle di Juventus Torino e Musiello Saluzzo): guidata da coach Tatiana Zorri giunge all’appuntamento decisivo con 17 vittorie, 1 solo pareggio e ben 6 sconfitte.
Era il 4 maggio 2014 ed il “Parco della Gioventù” si vestiva di colori biancorossi per la giornata di galà più importante della propria storia. Centinaia di persone sugli spalti ed intorno alla rete del campo. Fumogeni. Trombette. Cori. Poi solo il campo.
Partita certamente non bellissima, come tutte quelle che contano molto, dove a farla da padrona è stata la tensione. Una tensione spazzata via al 35’ del secondo tempo quando Carola Librandi dal limite lasciò partire destro pazzesco che terminò la propria corsa alle spalle dell’incolpevole Campanino.
Un boato fortissimo scosse il fondovalle cuneese. Gli ultimi 10’ più recupero furono eterni ed il triplice fischio finale rappresentò una vera e propria apoteosi con lacrime di gioia che sgorgavano a fiumi ed abbracci che non finivano mai.
Il Cuneo era in Serie A per la prima volta e, come ogni prima volta, meritava un ricordo speciale.
Ricordo speciale che meritano due pedine fondamentali che hanno reso grande quel Cuneo Calcio Femminile: Roberto Toselli ed Alessandra Witzel, scomparsi troppo presto nell’ultimo anno. Loro quel 4 maggio 2014 c’erano ed i loro sorrisi brillano in quel ricordo.