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Il prezioso ruolo dei settimanali locali

Un viaggio nel cuore delle redazioni cuneesi attraverso le interviste ai loro direttori. La prima è dedicata a “Gazzetta d’Alba”

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In parallelo con la pandemia sanitaria si è diffusa quella dell’informazione, nota come “infodemia”. Si tratta della circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non divulgate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi circa un determinato argomento. Con il Covid, le sue varianti e i vaccini, per non parlare dei decreti e dei conseguenti divieti, gli articoli, gli approfondimenti e i dibattiti sul tema si sono moltiplicati senza controllo, creando un contesto a dir poco disorientante.
I settimanali locali, fedeli alla propria natura, hanno invece messo al primo posto le necessità dei cittadini, lasciando da parte il “sensazionalismo” e le polemiche sterili a favore di notizie verificate e “di servizio”. Ciò ha significato parlare dell’emergenza con responsabilità e rigore, riportando, sulle seguite edizioni cartacee e sulle altrettanto apprezzate edizioni online, le comunicazioni ufficiali, interpellando esperti qualificati e coinvolti in prima persona nella battaglia al coronavirus e, aspetto più importante, fornendo ai lettori le informazioni necessarie per prevenire il contagio e, in generale, affrontare al meglio il difficile momento.
Tutto questo senza dimenticare chi ha sofferto di più: dai malati di Covid fino a coloro i quali, per colpa della crisi, non sono riusciti a rialzare le serrande o, comunque, sono stati costretti ad affrontare (e, purtroppo, lo sono tuttora) pesanti conseguenze economiche, come dimostrano le tante attività commerciali, industriali, artigianali, ricettive e turistiche in ginocchio.
Si è trattato, e lo è ogni giorno, di un’opera giornalistica dispendiosa, in ogni caso non più di quella portata avanti fuori dal contesto emergenziale, quando la priorità è (sempre) quella di offrire contenuti di assoluta qualità. Così hanno fatto la Rivista IDEA e gli altri settimanali della provincia di Cuneo che, con le loro redazioni qualificate e le capillari reti di collaboratori, si sono distinti anche in epoca di pandemia.
Per evidenziare tale impegno al servizio del territorio, abbiamo deciso, a partire da questo numero, di dedicare un approfondimento a ciascuna di queste realtà giornalistiche. Realizzeremo tali approfondimenti proprio come facciamo con le testate di tiratura nazionale, ovvero intervistando i rispettivi direttori. Siamo partiti, per ragioni “anagrafiche”, con don Giusto Truglia, direttore di Gazzetta d’Alba, settimanale che racconta i fatti di Langhe e Roero dal lontano 1882. In questo viaggio nel cuore dei settimanali locali, daremo ai nostri lettori la possibilità di conoscere i punti di vista sull’emergenza che stiamo vivendo e, più in generale, i pareri sulle prospettive che attendono la nostra splendida Granda “firmati” da osservatori privilegiati del territorio, quali sono appunto i direttori che guidano i giornali settimanali di informazione locale. Nell’augurarvi buona lettura, auspichiamo che dalle nostre pagine possa emergere l’impegno profuso da queste testate che, informando i cuneesi con cadenza regolare ormai da anni, rappresentano un autentico punto di riferimento.