La ricorrenza della Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare l’umanità su un bene che troppo spesso diamo per scontato, ritenendolo inesauribile, assume un significato particolare in questi tempi in cui siamo da più di un anno impegnati nella lotta contro la pandemia, che ha cambiato, e cambierà, tanto le nostre società quanto le nostre vite e le nostre abitudini.
I dati emersi dalla recente ricerca condotta da Ipsos in merito all’attenzione al consumo responsabile di acqua, indicano un miglioramento, ma evidenziano anche criticità.
Secondo questa ricerca, nonostante i consumi siano in leggera flessione, gli italiani sono i maggiori consumatori pro-capite d’acqua in Europa (circa 220 L al giorno a fronte di una media europea di 165 L al giorno).
Peraltro, soltanto il 3% dei cittadini ha una percezione corretta del proprio consumo d’acqua, mentre il 48 % lo sottostima.
Anche se la sensibilità circa il consumo responsabile di acqua è in crescita (dal 72% al 75%), due italiani su dieci non ritengono che la scarsità d’acqua sia un problema attuale o lo ritengono comunque circoscritto a limitati periodi dell’anno e ad alcune aree geografiche; solo uno su quattro ha prestato più attenzione ai consumi in tempo di pandemia.
Contrariamente alle aspettative, non sono i giovani quelli che dimostrano più attenzione al tema (sono solo il 59% nella fascia di età tra 18 e 34 anni), bensì la fascia di età che va dai 55 ai 65 anni (il 77%).
Questi dati sottolineano l’importanza della Giornata Mondiale dell’Acqua, fondamentale anche per contribuire a centrare uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Abituarsi a chiudere il rubinetto quando non serve, fare docce un po’ più brevi, usare la lavatrice solo quando è piena -ed essere consapevoli che il lavaggio a mano dei piatti comporta un consumo medio di 122 litri mentre la lavastoviglie ne consuma solo 12 litri- sono piccoli gesti concreti e quotidiani utili per l’ambiente e il futuro nostro e dei nostri figli.
Da parte nostra, insieme alle società consorziate -A.C.D.A., A.L.A.C., C.A.L.S.O., Infernotto e S.I.S.I.-, in qualità di gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Cuneo, ci impegniamo a ricercare e adottare le migliori soluzioni, sia per gli utenti che per l’ambiente, per la potabilizzazione, la riduzione delle perdite della rete dell’acquedotto (che si estende per circa 10.000 Km) e la depurazione.
CoGeS.i. scarl