I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cuneo hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Cuneo su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di due soggetti, un italiano 48 enne di Busca e un nomade sinti 42 enne di Villafalletto, per il reato di rapina aggravata.
Il provvedimento è scaturito da una rapina in abitazione consumata a Dronero il 13 ottobre del 2020; quella notte alcuni soggetti, individuata una villetta isolata e sfruttando una strada sterrata priva di illuminazione che la costeggiava, si appostavano in attesa del momento opportuno per farvi irruzione, facendo però abbaiare il cane della famiglia. Insospettita dalla situazione, una ragazza del nucleo familiare presente in casa, apriva la porta finestra della cucina per vedere cosa stesse accadendo nel giardino, trovandosi di fronte tre individui, tutti travisati e armati di bastoni.
L’iniziale opposizione della ragazza veniva subito stroncata da uno dei malfattori con due schiaffi alla testa e una bastonata. Anche la sorella minorenne della ragazza, accorsa in suo aiuto, veniva bloccata e costretta ad entrare con la forza nella camera da letto dei propri genitori e a restare ferma mentre i criminali rovistavano nella stanza in cerca di monili d’oro.
Poco dopo, udito il trambusto, giungeva in soccorso delle ragazze anche il fratello che, dopo essere riuscito a contattare i Carabinieri con il cellulare, veniva anch’egli aggredito con due pugni sulla testa che lo stordivano facendolo cadere a terra. Successivamente, trascinato in camera da letto, il ragazzo, nel timore delle conseguenze per sé e le sorelle, consegnava ai tre uomini del denaro contante e diversi monili in oro. Altre catenine e bracciali in oro venivano rinvenuti direttamente dagli stessi malviventi nell’abitazione.
I Carabinieri della Stazione di Dronero, allertati dalla chiamata del ragazzo, raggiungevano l’abitazione, costringendo il “palo” all’esterno della villetta a richiamare i complici, tramite delle radioline portatili, dandosi alla fuga con loro.
Una volta intervenuti, i Carabinieri trovavano le due ragazze sotto shock e in lacrime per l’esperienza appena vissuta. Le stesse venivano medicate per le lesioni riportate da personale del 118 fatto intervenire sul posto, che le giudicavano guaribili in una decina di giorni ciascuna.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cuneo, anch’essi intervenuti, raccoglievano da subito elementi di indagine rilevanti, prima fra tutti un’autovettura risultata rubata poche ore prima della rapina, con cui i malfattori si erano avvicinati alla casa per poi abbandonarla nelle vicinanze, costretti alla fuga a piedi per i campi circostanti.
Le indagini sono state svolte con estrema celerità ricorrendo anche all’impiego di attività tecniche che hanno consentito di acquisire indizi di responsabilità a carico dei due uomini, uno dei quali è risultato essere un parente del rapinato; questi hacoinvolto alcuni suoi conoscenti per l’esecuzione della rapina, tra cui il nomade sinti raggiunto dal provvedimento cautelare, pluripregiudicato per reati specifici.
All’atto dell’esecuzione della misura cautelare i Carabinieri hanno dato corso anche alle perquisizioni domiciliari a carico dei due arrestati e di altri due soggetti, indagati nel medesimo procedimento. Nel corso di tali perquisizioni, proprio in casa dell’uomo di Villafalletto tratto in arresto, sono stati rinvenuti diversi monili in oro, orologi e materiale di interesse, oltre a diversi proiettili cal. 22 per il cui possesso lo stesso dovrà anche rispondere del reato di detenzione abusiva di munizioni. Gli altri indagati, sono stati trovati in possesso di diverse banconote per un importo complessivo di oltre 15.000 euro e altri monili in oro su cui sono tuttora in corso accertamenti sulla possibile provenienza delittuosa.
Nel corso delle indagini per la rapina è emerso inoltre il coinvolgimento degli indagati in episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. A conferma di ciò, due uomini, un italiano di 38 anni ed un albanese 32 enne, non raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare in carcere ma indagati quali fiancheggiatori nell’organizzazione della rapina, sottoposti a perquisizione domiciliare, sono stati trovati in possesso rispettivamente di 22 e 11 grammi di cocaina, oltre che a un bilancino di precisione e denaro contante. A seguito di tali risultanze, i due sono stati tratti in arresto per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
I due presunti responsabili della rapina in abitazione sono stati invece condotti presso la Casa Circondariale di Cuneo.