Enrico Allasia, imprenditore agricolo di Cavallermaggiore (Cuneo) è stato eletto al vertice della Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura. Perito agrario, contitolare della “Allasia Plant” di Cavallermaggiore, azienda vivaistico-forestale con impianti produttivi dislocati su più unità operative a livello nazionale specializzata nei servizi alla filiera delle coltivazioni energetiche, in particolare biomasse ligno-cellulosiche, Enrico Allasia è presidente di Confagricoltura Cuneo e di Confagricoltura Piemonte.
“La selvicoltura con l’utilizzo a fini produttivi delle foreste – ha detto Allasia – può diventare un fattore trainante di sviluppo sostenibile delle aree rurale, soprattutto nei territori che presentano scarse alternative alle coltivazioni tradizionali. Abbiamo 11 milioni di ettari di bosco in Italia: con una selvicoltura efficiente, che va valorizzata e rafforzata soprattutto nelle aree montane, potremo creare nuova ricchezza, occupazione e contrastare in modo efficace il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico”.
La Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura ha la funzione di promuovere, assistere e coordinare le attività economiche per la produzione del legno ricavato non solo dalle foreste, ma anche dalle coltivazioni specializzate di essenze arboree, quali querceti di rovere, roverella e farnia, le faggete e i boschi di cerro, farnetto, fragno e vallonea, che nel nostro Paese superano ciascuna il milione di ettari. Un altro comparto del legno un tempo molto diffuso, poi abbandonato e oggi nuovamente in auge, è il pioppeto, che può contare su una superficie nazionale di circa 50.000 ettari di coltivazioni.
Il bosco – ricorda Confagricoltura – copre circa il 30% dell’intero territorio nazionale. Sulla base dei dati della Regione Piemonte negli ultimi 60 anni le superfici boscate del territorio subalpino sono aumentate dell’80%, arrivando ad occupare il 37% del territorio regionale, con 1 miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive. “Si tratta di un patrimonio di biodiversità eccezionale – sottolinea Allasia – che oltre a produrre legno valorizza il paesaggio e l’ambiente, contribuendo in modo determinante al sequestro dell’anidride carbonica e purificando l’aria”.
Nel corso del suo mandato Allasia intende impegnarsi per valorizzare il ruolo di boschi e foreste. “Molte aree sono in stato di abbandono – spiega Allasia – perché non redditizie, perché manca la viabilità forestale, perché la burocrazia per lo sfruttamento di queste risorse è eccessiva. È indispensabile conservare, manutenere e tagliare i boschi rinnovandoli: gli alberi che marciscono e non vengono asportati producono anidride carbonica anziché sequestrarla e in caso di piogge torrenziali diventano un pericolo per l’ambiente. Per questi motivi – sostiene Allasia – è necessario investire, anche con l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan per sviluppare filiere produttive legno-carta-energia e servizi ecosistemici che possono dare un contributo decisivo alla sostenibilità delle filiere agroalimentari e dell’ambiente”.