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Pausini-Loren donne italiane da premio Oscar

“Io sì (Seen)” è il brano interpretato dalla cantante romagnola già premiato ai Golden Globe e ora in corsa per la statuetta più famosa del mondo: è tratto dalla pellicola “La vita davanti a sé”, con la grande Sophia protagonista

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Un giorno papà Fabrizio le disse che i suoi sogni erano «troppo piccoli». Proprio così.
Perché lei, Laura Pasini, quando era ragazzina voleva semplicemente suonare al piano bar.
Suo padre aveva scelto quell’attività lasciando una più sicura occupazione in orchestra, per un salto di qualità. Ci era riuscito, ma a quei tempi e in quel contesto era tutto diverso. «Papà ogni sera a casa preparava tantissime canzoni per la sua attività e mi piaceva molto guardarlo. La musica l’ho conosciuta in quei momenti e così quando avevo otto anni ho chiesto un microfono come regalo di compleanno».
I sogni saranno stati piccoli, ma poi i risultati raggiunti si sono rivelati enormi. Lei, che vinse
il Festival di Sanremo ventotto anni fa nella categoria Nuove Proposte con la canzone “La Solitudine”, dopo quasi tre decenni di carriera ancora non si spiega questo grande successo.
«Dentro di me c’è il desiderio di non accontentarmi mai. Sono come un’atleta disciplinata e impegnata, ho sempre cercato di fare il meglio che potevo», ha raccontato.
Laura, 47 anni, è oggi la cantante italiana più famosa al mondo. Ha da poco festeggiato il grande successo ai Golden Globe, ha partecipato come ospite a Sanremo realizzando una scenetta divertentissima con Amadeus e Fiorello, e adesso vive l’elettrizzante esperienza della candidatura agli Oscar: «A volte mi sento piccola rispetto a cose così grandi, come la vittoria ai Golden Globe e questa nomination». Per lei è come «una sfida con me stessa. Anche se vincessi l’Oscar, non mi considererei arrivata». Eppure, sarebbe un traguardo straordinario. Laura sarà in gara per la miglior canzone originale, ovvero “Io sì (Seen)”, il brano tratto dal film “La vita davanti a sé” del regista Edoardo Ponti con un’interprete d’eccezione come Sophia Loren.
A proposito. Parliamo di un’attrice straordinaria, un’altra icona della bellezza italiana. Curioso che il destino abbia segnato una linea di collegamento tra queste due donne, entrambe rappresentative dell’italianità più autentica. Laura e Sophia sono due grandi donne che si incontrano, si completano e che possono sempre raggiungere traguardi straordinari. L’età non è un ostacolo, i successi non sono mai abbastanza. Come la Pausini anche la Loren ha iniziato la carriera giovanissima, aveva appena 15 anni. Ed è diventata ben presto il simbolo del cinema italiano. Un simbolo riconosciuto e premiato anche alla Fiera di Alba: nel 2004 venne omaggiata del tartufo dell’anno. Lei si dichiarò entusiasta di quel riconoscimento. Da sempre apprezza ciò che ha un legame con il territorio. Nei giorni scorsi, tra l’altro, l’attrice ha ricevuto il “Nastro di Platino”, sempre per il film “La vita davanti a sé”. Il premio è stato consegnato dal Sindacato giornalisti cinematografici. Piuttosto, un po’ di delusione si è registrata per la mancata nomination della stessa Loren agli Oscar, che invece non è arrivata. Ma la presenza del film grazie alla canzone splendidamente interpretata da Laura riequilibra tutto (senza contare la doppia nomination nella categoria costumi e trucco per il “Pinocchio” di Garrone, a proposito di presenze italiane).
Il legame, invece, tra la Pausini e la Loren è cresciuto negli anni, sulla base dell’affetto e soprattutto della stima reciproca: «Per questa nomination» dice Laura «devo tutto a Sophia Loren, è lei che mi ha voluta e che ha fatto il mio nome». Il film di Edoardo Ponti è tratto dal romanzo di Romain Gary: protagonista assoluta è Madame Rosa, Loren naturalmente, un’anziana ex prostituta ebrea che ancora porta sulle braccia i segni del campo di concentramento di Auschwitz. In una Bari contemporanea ma al tempo stesso un po’ fuori dal tempo, si occupa dei figli delle prostitute del quartiere, il suo destino incrocia quello del piccolo Momo, un inquieto ragazzino senegalese che il suo dottore di fiducia, interpretato da Renato Carpentieri, gli chiede di ospitare. Un legame conflittuale, ma profondo che si trasformerà in qualcosa di più grande che un’amicizia. Sullo sfondo della storia, dominata ovviamente dalla figura di Sophia, le note della canzone di Laura.