Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione dai BC Gators, in rappresentanza di tutti i loro allenatori ed istruttori, che denunciano l’assenza di tutele in un quadro pandemico tutt’altro che rassicurante per il loro futuro.
Quale allegria? Il nostro lavoro è uno e uno soltanto: far divertire.
Far divertire i ragazzi quando vengono in palestra con noi, quando si vince e pure quando si perde, perché quella sconfitta insegni qualcosa e ci permetta di divertirci di nuovo.
Far divertire i tifosi, cercando di trasmettere passione per una squadra di provincia: quella passione che ti porta al palazzetto di venerdì sera, che ti fa spellare le mani per un canestro che pensavi impossibile.
Far divertire le famiglie, perché è quel sorriso che ti dice che tuo figlio si divertirà di più giocando a basket piuttosto che stare in casa.
Solo che certi giorni far divertire diventa complicato. Succede quando hai una brutta giornata a casa o quando si spegne la fiamma che ti porta tutti i giorni in palestra, perché non sai quando potrai tornare in palestra.
E così, da un anno a questa parte, il nostro lavoro non è più far divertire.
Il nostro lavoro, da un anno a questa parte, è proteggere quella fiamma e non permettere a niente e a nessuno di spegnerla.
Il nostro lavoro è fare in modo che ci si ricordi cosa vuol dire mettersi in fila per fare un esercizio, dei lacci che quasi tagliano le dita quando si legano le scarpe, di cosa vuol dire stare insieme, sudare insieme, vincere o perdere, ma farlo sempre insieme.
È un lavoro complicato, perché ogni giorno che passa ci sono difficoltà in più, nuove regole che si aggiungono a quelle vecchie, fogli da compilare, temperature da prendere e nonostante tutto, spesso non basta per non fermare gli allenamenti.
Ti guardi allo specchio e ti chiedi con quale allegria puoi continuare a dire ai ragazzi e alle famiglie di tenere duro, se ti senti paralizzato e inerme.
Poi, d’improvviso, dalla cameretta senti un urlo, corri a vedere e trovi i tuoi figli che giocano un uno-contro-uno con il contenitore della carta.
Senza che te ne accorga, ti ritrovi a sorridere appoggiato allo stipite della porta, senti gli occhi gonfiarsi di lacrime e la risposta alla domanda che ti facevi allo specchio è lì che prova a giocare un post basso per far canestro nel contenitore della carta: con questa allegria domani tornerai a dire a tutti i ragazzi e le famiglie di tenere duro, con questa allegria troverai a un modo per far divertire i tuoi allievi in isolamento.
Far divertire, tenere la fiamma accesa, cercare di districarci tra regole e protocolli e fermarci quando è giusto farlo, non lo facciamo e non l’abbiamo mai fatto per noi.
L’abbiamo fatto sempre e solo per i ragazzi e con questa allegria andiamo avanti senza permettere a nessuno di spegnere quella fiamma.