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In Piemonte solo il 2,76% della popolazione con età compresa tra 70-79 anni ha ricevuto la prima dose di vaccino

Giuseppe Falcocchio (Presidente ANAP Piemonte): “Ci appelliamo al senso di responsabilità dei politici per mettere al sicuro la popolazione maggiormente esposta al contagio"

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“Gli anziani continuano a pagare un tributo troppo elevato, in termini di vite umane, a causa della pandemia. Il piano di vaccinazione, tenuto conto della volontà del Governo, si sta lentamente potenziando grazie anche all’intervento del Premier Mario Draghi che ha tenuto a sottolineare alle Regioni l’insufficiente attenzione per gli anziani, molti dei quali in attesa di essere vaccinati e che dunque continuano ad essere sempre i più esposti”.

E’ questo il pensiero dell’ANAP Piemonte, l’Associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato, che, attraverso il Presidente Giuseppe Falcocchio, ha da tempo evidenziato l’esigenza di tutelare gli over 80 e le persone con età compresa tra i 70-79 anni ovvero la parte di popolazione più fragile ed esposta.

Leggiamo dai giornali che in Italia sono ancora 8 milioni gli anziani da vaccinare, in Piemonte gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino sono il 52,36%, mentre il 21,97% ha ricevuto entrambe le somministrazioni (il 47,64% è in attesa ancora della prima dose).

Se si guarda alla fascia 70-79 anni della popolazione da vaccinare i numeri precipitano: in Piemonte solo il 2,76% ha ricevuto la prima dose (al di sotto della media nazionale che è di 5,81%) e il 2,22% ha ricevuto entrambe le somministrazioni (i dati riportati si riferiscono a quelli di domenica 28 marzo).

Ci appelliamo -riprende Falcocchio – al senso di responsabilità dei politici per mettere al sicuro la popolazione maggiormente esposta al contagio attraverso un piano vaccinale più veloce e organizzato. Se si guardano gli esigui numeri relativi alle vaccinazioni effettuate sulla fascia di popolazione tra 70-79 anni non nascondiamo la nostra preoccupazione e la paura che il virus possa essere loro trasmesso.”

Un altro aspetto che ci preme evidenziare – continua Falcocchio – sono i trasferimenti repentini e forzati da una casa di riposo all’altra che si stanno verificando in alcune RSA del Piemonte con un preavviso temporale minimo e nessuna possibilità di scelta. Vogliamo inoltre capire se gli anziani trasferiti hanno rispettato i giorni di quarantena utili per scongiurare un eventuale contagio. La lotta al virus COVID-19 si deve fare sul campo con atti finalizzati, veloci e chiari che rassicurino i cittadini sulla volontà delle istituzioni di essere efficaci ed efficienti”.