Quanto tempo servirà per ripartire? Secondo l’80% delle imprese italiane ci vorranno da sei mesi a un anno per vedere ripartire l’economia verso l’uscita dall’emergenza Covid grazie anche a una massiccia e più rapida campagna vaccinale.
Le restrizioni per il contenimento del Covid hanno avuto pesanti ricadute su tutti i settori, ma desta particolare preoccupazione il clima di incertezza che si trovano a dover affrontare le società appartenenti al settore turistico e culturale, quasi completamente ferme ormai da un anno.
“Il settore turistico-culturale è stato tra i più colpiti in questo ultimo anno” – spiega il Presidente di Confcooperative Cuneo, Alessandro Durando – “Il prezzo che queste attività hanno pagato a causa del Covid è stato altissimo e proprio per queste ragioni meritano sostegno e attenzione”.
“Le iniziative organizzate la scorsa estate hanno contribuito a tamponare la situazione, ma a oggi non vi è possibilità di riprendere a lavorare come eravamo abituati prima della pandemia” – spiegano dalla Cooperativa Montagne del Mare, società che gestisce le strutture informative del Parco delle Alpi Marittime e dei Comuni, in particolare il centro “Uomini e Lupi”, le visite alla centrale idroelettrica “Luigi Einaudi”, l’area attrezzata “La Piastra”, i parcheggi San Giacomo ad Entracque, il centro Informazioni e i parcheggi delle Terme di Valdieri e il Giardino Botanico “Valderia” – “Per avere un quadro generale della problematica è sufficiente dire che, con il lockdown, dallo scorso marzo a giugno abbiamo perso la presenza di più di 10 mila ragazzi”.
Un danno ingente soprattutto per attività come questa che operano nel settore del turismo e con attività a diretto contatto con il pubblico e le scuole. La Didattica a Distanza non ha aiutato anche in questo caso: infatti, di fronte alle attività online proposte dalla cooperativa, la risposta è stata timida.
“Ci siamo reiventati. Ad esempio come museo “Uomini e Lupi” di Entracque abbiamo cercato di accorciare le distanze con un programma di nuovi percorsi educativi online rivolti alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria (primo grado e secondo grado), in attesa di poter tornare ad usufruire dei nostri servizi in presenza. Tutte le proposte sono state ideate allo scopo di coinvolgere attivamente gli studenti, nonostante le modalità in remoto, su temi come biodiversità, ambiente, sostenibilità – oggi più che mai attuali. Sono quindi un pretesto per continuare la nostra azione di divulgazione sul lupo, ma non solo”.
Come moltissime altre attività c’è stato un grande sforzo per adattarsi alle nuove normative per il contenimento del Covid, ma dopo un anno dallo scoppio della pandemia la situazione è mutata di poco, senza contare che, alle problematiche legate all’emergenza sanitarie, in provincia di Cuneo, si sono sommati i danni provocati dall’alluvione dello scorso ottobre. Tra le aree maggiormente interessata in alta Valle Gesso, la zona di San Giacomo di Entracque, dove la furia delle acque ha distrutto oltre due chilometri di strada provinciale e le Terme di Valdieri, dove è crollato il ponte che dà accesso al Vallone di Valasco.
“Cerchiamo di essere fiduciosi grazie all’amore per il nostro lavoro, ma non neghiamo che ogni tanto ci sia sconforto. Vorremmo avere, come il resto della nostra categoria, un aiuto più concreto da parte delle istituzioni. Nel corso della pandemia siamo riusciti a dotarci di DPI e a riorganizzare la riapertura grazie all’aiuto dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Alpi Marittime, del Comune di Entracque e di Enel Green Power che hanno messo a disposizione dispenser con disinfettante e guanti per ogni singolo operatore, senza contare l’installazione dei plexiglass, la fornitura di prodotti per la sanificazione, tra una visita e l’altra, dei locali e del trenino elettrico utilizzato per le visite alla centrale. Ad aggravare ulteriormente situazione è stata la devastazione portata dalla tempesta “Alex”. Non è semplice immaginarsi una ripartenza in tempi brevi. Speriamo almeno di poter tornare presto in zona gialla, in modo da riprendere almeno parzialmente le visite”.