Iil Comitato Polo Food-Wine, che non persegue fine di lucro, ha lo scopo di promuovere e curare gli studi di fattibilità e la conseguente progettazione di un polo logistico e dei servizi dedicati al settore agroalimentare e vitivinicolo. Scopo ulteriore del Comitato è quello di promuovere e sostenere le realtà economiche del settore e dei settori ad esso affini, che insistono nel nostro territorio, creare sinergie tra le stesse, aumentare l’efficienza economica del sistema, aumentare la sicurezza nella circolazione per cittadini e imprese, ridurre i rischi per l’ambiente, aumentare la vivibilità del territorio.
Avvocato Genta, lei che è presidente del Comitato, quali ritiene siano i risvolti positivi di un polo logistico e dei servizi per il settore agroalimentare-vitivinicolo per il nostro territorio?
«Siamo in un’area baricentrica, con una posizione di confine, con una rete stradale, autostradale, ferroviaria e un aeroporto tali da costituire una posizione strategica per la crescita economica del settore. Il Polo potrebbe costituire un’area ed una rete di servizi di qualità, forniti anche dagli operatori esistenti, dove vengono soddisfatte, concentrandole, tutte le esigenze del settore e dove vengono applicate le tecnologie green sia nella costruzione degli edifici che per lo stoccaggio ed il traffico delle merci. Creerebbe valore interno dandoci una migliore immagine di riconoscibilità a livello mondiale. I benefici potrebbero essere molteplici: sostegno alle imprese, migliore promozione dei nostri prodotti nel mondo, riduzione dell’inquinamento, sviluppo della rete stradale, autostradale e ferroviaria, creazione di nuove professionalità e di nuovi posti di lavoro… Le caratteristiche del Polo sono coerenti con gli obiettivi del Prmt regionale e con le linee guida dettate dall’Unione Europea per accedere ai fondi del Recovery Fund».
Quali passi sono stati fatti dalla costituzione avvenuta il 4 novembre 2020?
«Abbiamo agito su due fronti: far crescere la nostra squadra coinvolgendo tutti gli attori che possono dare un contributo fattivo e strategico nello studio approfondito del progetto e dall’altra abbiamo depositato in Regione il progetto di massima e la scheda predisposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri volta a far rientrare la nostra iniziativa nell’elenco delle opere che il Governo potrebbe inserire nel Recovery Plan, una delle modalità di finanziamento delle opere del nostro progetto. Sin dall’inizio ho cercato i migliori attori, quelli che potevano mettere al servizio del territorio la propria esperienza lavorativa e gestionale per poter dare un futuro al Basso Piemonte. Ora siamo una trentina, oltre alla sottoscritta, Finpiemonte spa, Finsa spa, Iren Energia spa, Geac Aeroport Cuneo Levaldigi, Mariano Costamagna, Tesi spa, Contegiacomo Sebastiano, Associazione Vita Valore Italia, Magma Marketing, Stecca Fabrizio, Miac scrl, Apro Formazione Scarl, Cna di Cuneo Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Tlt srl, Camera di Commercio Italiana a Nizza, Sisea srl, Borsalino Carlo, Synergie Italia Agenzia per il Lavoro spa, Tomatis Autotrasporti, Moedi srl, Yet srl, Faser scrl, Bios srl, Riva deposti e Trasporti Alimentari, Francesco Lamberto, Olivero Umberto, Elena Cavallero, Cerem La Chambre des Energies Renouvelables et de l’Ecologie de Monaco».
Tra i canali di finanziamento quindi potrà esserci il Recovery Fund?
«Il Recovery Fund è lo strumento individuato dalla Commissione europea per rilanciare le economie dei Paesi membri dopo la crisi causata dall’epidemia di Coronavirus. Costituisce per il nostro territorio una grande occasione! Non possiamo permetterci di perdere aziende a causa di una logistica non adatta nonostante il crescente interesse per i prodotti agroalimentari- vitivinicoli Made in Italy…».
Dunque, quali le caratteristiche del vostro progetto?
«Siamo perfettamente coerenti con il Piano della mobilità e trasporti della regione Piemonte e con le Linee guida europee del Recovery fund, innovazione digitalizzazione, sostegno alle imprese, infrastrutture per una mobilità sostenibile e transizione ecologica (transizione green). A riprova, l’ingresso nel Comitato di Cerem, la Camera delle Energie Rinnovabili e dell’Ecologia di Monaco la cui segretaria generale è la signora Joelle Baccialon, imprenditrice ed anche segretaria generale delle “Donne Imprenditrici nel Mondo”. Tale ingresso rappresenta un’occasione per collaborare anche a livello internazionale nell’ottica della tutela dell’ambiente. La Chambre raggruppa società che hanno una parte importante della loro attività nello sviluppo sostenibile, le energie rinnovabili, il risparmio energetico e l’ecologia, come il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, i materiali ecologici destinati all’habitat e alla costruzione di infrastrutture ragionate e ambientali. Le azioni intraprese da Cerem sono volte alla promozione della filiera energetica e ambientale nel mondo. Cerem inoltre è partner di Green Cross, la Croce verde internazionale, un organo che applica il modello di intervento medico d’urgenza del Comitato internazionale della Croce Rossa ai problemi ecologici per accelerare le soluzioni ai problemi ambientali. È un onore per noi avere ottenuto l’adesione di tale organismo».