«Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta». Questo scrisse Umberto Eco nell’introduzione alla prima raccolta italiana dei “Peanuts”.
Le strisce di Charlie Brown, Snoopy e la loro allegra combriccola, in auge dal 1950, hanno segnato milioni di persone e ancora oggi continuano a distinguersi, anche se non più sotto forma di fumetto, ma come animazione (Schulz, nel suo testamento aveva richiesto che, dopo la sua dipartita, non venissero realizzate nuove strisce, ma che fossero ripetute le sue originali).
Il 5 febbraio, infatti, su Apple TV+ ha avuto luogo la messa in onda della nuova serie animata “Le avventure di Snoopy”, dove si può vedere lo straordinario bracchetto, in compagnia di Woodstock, l’uccellino giallo, dormire sul tetto della sua iconica cuccia rossa, travestirsi da pilota della seconda mondiale e dare la caccia al famigerato Barone Rosso, lottare con il pestifero gatto dei vicini e molto altro. Ovviamente accompagnato da Charlie Brown, l’impacciatissimo e amatissimo bambino dalla testa rotonda, e da tutti i suoi amici: la piccola Sally con i suoi temi di scuola, Lucy con i suoi dispetti e le battute pungenti, Linus con l’inseparabile coperta e il mitico “grande cocomero”, Piperita Patty, Marcy, Schroeder e, ovviamente, la misteriosa bambina dai capelli rossi, che mai si è vista, se non nel film in computer grafica del 2015 “Snoopy & Friends-Il film dei Peanuts”, un gioiellino dell’animazione. Una serie animata che aiuterà chi la guarda a innamorarsi delle piccole cose della vita come ne era innamorato Schults, magari mangiando qualche “Peanuts”.