Caterina Caselli, che è nata a Modena il 10 aprile 1946, sabato compie 75 anni. Un traguardo che ne sottolinea la perdurante gioventù. Perché 75 anni sono davvero pochi per una donna che ha attraversato la storia della canzone italiana interpretando tanti ruoli diversi: da cantante a producer. Eppure, lei conosce benissimo il significato del tempo. Qualche anno fa ha dichiarato: «Una canzone popolare è una storia che dura tre minuti e per diventare un classico deve stare fuori dal tempo. Io ho avuto la fortuna di incontrarne tante, di canzoni così: “Nessuno mi può giudicare”, “Insieme a te non ci sto più”, “Perdono”. Già nel titolo sembrano slogan, sintetiche dichiarazioni di intenti che valevano allora come oggi».
Una carriera cominciata da giovanissima. A 17 anni partecipa già al Festival di Castrocaro e poco dopo incide il primo singolo, “Ti telefono tutte le sere”, ma il disco non vende molte copie nonostante la partecipazione di Caterina alla “Fiera dei Sogni” di Mike Bongiorno. Fu soprannominata “Casco d’Oro” per il suo caschetto biondo che richiamava lo stile dei Beatles.
È nel 1966 che i sacrifici e il talento di Caterina Caselli trionfano con un colpo di fortuna. Adriano Celentano si presenta a Sanremo con “Il ragazzo della via Gluck”, rifiutando “Nessuno mi può giudicare”. Questa canzone viene proposta a Caterina Caselli. In un primo momento la cantante è scettica perché era stata composta come un tango lento. La casa discografica le concede di fare delle modifiche e la Caselli la rende più “rock beat”.
Il brano sarà eseguito in coppia con Gene Pitney. Il Festival viene vinto da Domenico Modugno e da Gigliola Cinquetti con “Dio, come ti amo”, ma Celentano e Caterina Caselli riuscirono a vendere più di un milione di dischi.
Seguirà una carriera folgorante. Che non accenna a concludersi, anche se con un’altra veste. Dopo il matrimonio nel giugno del 1970 con Piero Sugar, figlio di Ladislao, responsabile dell’omonima casa discografica, Caterina dirada l’attività, continuando comunque a cantare ancora per qualche anno. A ottobre partecipa a Canzonissima dove presenta “Viale Kennedy”. Nel 1971 partecipa ancora al Festival di Sanremo con “Ninna nanna (cuore mio)” in coppia con i Dik Dik. Il 25 novembre di quell’anno diventa mamma di Filippo. Nel 1972 presenta a Teatro 10 l’Lp “Caterina Caselli”, un disco di cover.
Nel 1975 si ritira dalle scene e decide di dedicarsi all’attività di talent scout e produttore discografico. Nel 1977 fonda una propria casa discografica, Ascolto. Comincia a lanciare i nuovi talenti tra i quali Pierangelo Bertoli, Mauro Pagani e altri. Alla fine del 1982 l’etichetta chiude e la Caselli continua l’attività discografica presso la Cgd e successivamente entra a far parte del “management” della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music. Lancia Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, Gerardina Trovato, Filippa Giordano, gli Avion Travel, i Gazosa, Elisa, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi e Giovanni Caccamo. Tutti nomi importanti.
Ed è notizia di pochi giorni fa: Malika Ayane e Madame sono state le scommesse di Caterina Caselli all’ultimo Festival di Sanremo in gara fra i campioni, i loro album sono ormai ai primi posti delle classifiche settimanali di vendita. “Malifesto” di Malika Ayane è uscito solo da qualche giorno ed è un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle. Ha invece debuttato subito al secondo posto della classifica settimanale di vendita l’album omonimo di Madame, dopo il Festival di Sanremo che era iniziato sotto i migliori auspici perché si presentava fra i campioni con in tasca il Premio Lunezia per la sua canzone in gara “Voce”. E in questi giorni è uscito anche il nuovo album “Appunti di viaggio” firmato da Paolo Conte, un altro autore della scuderia di Caterina Caselli, un’altra stella tra tante stelle. Ecco perché Caterina è ancora giovane.