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«Con i nostri lettori abbiamo stretto un patto speciale»

Il direttore del settimanale fossanese La Fedeltà Walter Lamberti presenta una realtà ultracentenaria

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Se l’informazione, ap­profondita e veri­fi­ca­­ta, di ciò che av­viene attorno alla co­munità è la priorità, altrettanto rilevante, nella missione dei giornali locali, è la necessità di creare spazi di dialogo e condivisione con i lettori. Sono questi i cardini del progetto editoriale della Fedeltà, il settimanale fossanese che, come suggerisce la descrizione pubblicata sul si­to ufficiale, “dal 1898 è palestra di dialogo sociale e di informazione, rendendo partecipe la comunità delle esperienze umane in cui è immersa”. Ne abbiamo parlato con il direttore Walter Lamberti.

Direttore Lamberti, in che modo avete alimentato il vo­stro servizio di informazione durante la pandemia?

«Il mondo è cambiato per tutti, anche per noi. Abbiamo lavorato in redazione a turni per poter evitare il più possibile i contatti e, allo stesso tempo, per non rinunciare al “luogo fisico” che è fondamentale al fine di portare avanti il nostro lavoro di squa­dra. E credo che, anche in tale frangente, il giornale sia riuscito ad assicurare un buon servizio: la piccola crescita del numero di abbonati lo dimostra».

A proposito di squadra, il suo team come ha reagito?
«Il merito dei risultati raggiunti in epoca di pandemia è dell’intero gruppo. Ciascuno ha operato con professionalità e attaccamento alla testata. Del resto, chi lavora per un giornale deve sapersi adattare in fretta alle situazioni “nuo­ve” che si presentano, specie se si tratta di emergenze».

Insomma, avete mantenuto fede alla vostra vocazione.

«Sì, abbiamo fatto il possibile per mantenere vivo il rapporto speciale che abbiamo con la comunità».

Ci parli di questo legame.
«Si tratta di un rapporto diretto, quasi “fisico”. Riceviamo continuamente segnalazioni, via mail e al telefono. Gli abbonati, in caso di necessità, si recano direttamente presso i nostri uffici. Insomma, siamo una sorta di social “analogico”».

Il vostro rapporto con i social digitali?
«Sono uno strumento in più a nostra disposizione, non un nemico. Il desiderio di sfogliare un giornale cartaceo che racconta ciò che accade nel “cortile” di casa non verrà mai meno».

La responsabilità, dunque, è sempre tanta, specie per lei che è il primo direttore laico della testata.

«Ho iniziato a collaborare con La Fedeltà ormai vent’anni fa: sono cresciuto con il giornale e oggi avverto la responsabilità e la storia che ho ereditato dai predecessori. Mi manca solo l’ordinazione… (ride, nda)».

Le “linee guida” della sua direzione.
«Il lavoro di squadra deve sempre avere la meglio: per questo ogni decisione viene sempre condivisa, rispettando le idee di ciascuno. Ma, pri­ma di tutto, chiedo a chi collabora con il settimanale di porsi come spettatore di fronte alle notizie che è chiamato a documentare e, successivamente, di raccontarle nel mo­do più corretto e serio possibile, senza perdere mai di vista i valori cristiani, la verità e l’onestà, nel rispetto del pat­to che abbiamo stretto oltre un secolo fa con i nostri lettori. Ciò implica anche riconoscere eventuali errori commessi. In una società in cui, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, tutti sono potenziali creatori di notizie, noi giornalisti di una testata con una storia così importante siamo chiamati a essere sempre più autorevole punto di riferimento».

Quali sono i temi più dibattuti nell’ambito del rapporto stretto con la comunità fossanese?

«Un argomento ricorrente è quello della viabilità, specie dopo il crollo del viadotto della tangenziale. Tuttavia, non ci limitiamo ad approfondire le tematiche più di attualità; cerchiamo, infatti, di proporre riflessioni anche su altri argomenti di assoluto rilievo per la comunità, come ad esempio il rispetto dell’ambiente e la lotta agli sprechi. Adottiamo questo approccio anche in campo culturale».

Un esempio?
«Sono molto affezionato alla serata promossa nell’autunno del 2019 in Cattedrale, du­rante la quale sono state proposte enormi proiezioni dedicate ai dettagli dell’edificio religioso, accompagnate da musica pop suonata dal vivo. L’evento ha richiamato un migliaio di persone: ciò significa che veniamo presi sul serio e, di conseguenza, che le responsabilità che ci attendono sono davvero grandi».

Le prossime sfide?

«Porteremo avanti la nostra missione, fatta di dialogo con i lettori e attenzione a ogni realtà e ogni notizia, comprese le più piccole. Senza rinunciare a rilanciare, continueremo a essere “fedeli” alla co­munità fossanese».