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«Ecco come sarà il nostro territorio tra sei anni»

Presso l’Aca confronto sui progetti che potrebbero essere realizzati con le risorse del Recovery Plan nazionale

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Commercio, turismo, industria e po­litica: tutti allo stesso tavolo, seppur virtuale. L’occasione è molto concreta: dal Recovery Plan il Piemonte attende ben 27 miliardi e altri 2,7 dalla programmazione dei Fondi Europei per il 2021-2027. Per pre­­pararsi a gestire il cospicuo budget, la Regione ha organizzato un giro di consultazioni partito a inizio marzo da Biella e Verbania per proseguire con Alessandria e Asti, Cuneo, Torino e infine Alba il 31 marzo scorso, unica città non capoluogo di provincia a ospitare un ap­pun­tamento del “roadshow” “Pie­monte Cuore d’Europa”: in totale, per quanto riguarda il solo Piano Na­zio­nale Ripresa e Resilienza, il Re­covery Plan, sono stati censiti oltre 1.200 progetti piemontesi da sottoporre al Governo, per un valore complessivo di 27 miliardi.

«Siamo qui per ascoltare», ha sottolineato il vicepresidente della Regione Fabio Carosso (foto 5), «L’impostazione del­le politiche per i prossimi anni vogliamo farla insieme ai cittadini». Nessuno si è tirato indietro ed eccoli, i desiderata del territorio, da un grande centro congressi al ritorno in auge della pista ciclabile fra Alba e Asti caldeggiato dal presidente Alberto Cirio. Ad aprire le danze è stato il padrone di casa Giuliano Viglione (foto 10), coordinatore del Tavolo delle Auto­nomie di Langhe e Roe­ro, da cui è partito l’invito alla Regione a programmare la tappa albese, e presidente dell’Associazione Com­mer­cianti Albesi (Aca), che l’ha ospitata: «Sarebbe facile
focalizzarsi sulla situazione attuale legata alla pandemia, ma non lo ritengo giusto; dobbiamo iniziare a pensare al dopo e, casomai, dall’emergenza imparare a riconoscere quali gap ci sono stati fra il commercio tradizionale e le for­me più evolute», ha affermato. Gli auspici: riduzione del peso fiscale, accesso al credito, se­m­plificazione delle procedure, digitalizzazione, at­ten­zione all’imprenditoria gio­vanile e femminile e for­ma­zione. Il vicesindaco di Alba Carlotta Boffa (foto 4) ha sottolineato l’attenzione del­l’Am­­mi­ni­stra­zione per le po­litiche giovanili: «Il mio im­pegno sarà di usare eventuali risorse per progetti mi­rati a incrementare la qualità delle iniziative in corso e l’occasione per mettere a punto nuove strategie. Per la cultura, il Centenario Feno­gliano del 2022 sarà un’occasione im­portante». Tre le urgenze per il sindaco di Bra Gianni Fogliato (foto 8): la variante di Pollenzo, nell’ambito delle opere accessorie dell’Asti-Cuneo, la Casa della Salute e la nuova scuola superiore in piazza Arpino.

Dopo gli interventi delle Am­ministrazioni, spazio al mon­do del vino, del turismo e della ricettività. Viabilità so­ste­nibile e una struttura ad Al­ba per ospitare grandi eventi sono le priorità indicate da Matteo Ascheri (foto 1), presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba Lan­ghe e Dogliani: «Ogni anno ci chiediamo se realizzare delle tensostrutture in cui organizzare “Grandi Langhe”, il meeting in cui i professionisti del settore scoprono i vini del territorio, ma sarebbe meglio avere a disposizione un grande centro congressi», ha det­to. L’idea del “PalaVino”, condivisa da più parti, potrebbe aprire la strada ad ambizioni in stile Vinitaly e Cibus, ha precisato il presidente del Con­sorzio Turistico Langhe Monferrato, Roero, Ferruccio Ribezzo (foto 9). Le altre indicazioni dal Consorzio: più voli economici su Caselle per un migliore collegamento con le capitali nordeuropee e po­steggi nei centri storici e nei piccoli borghi per evitare il parcheggio selvaggio. È stato proprio Ribezzo a rilanciare il dibattito sulla pista ciclabile al posto della tratta ferroviaria Alba-Asti, prontamente colto dal presidente della Re­gione Alberto Cirio. «Il successo della bicicletta è incredibile», ha osservato Ri­bezzo, «Diamo ai turisti la possibilità di vedere colline e vigneti pedalando in sicurezza».

L’invito a una visione di alta caratura e a lunga gittata temporale è stato il fulcro dell’intervento di Bruno Ceretto (fo­to 6): «Il 2030 della mia azienda l’ho co­struito negli anni ’90». Tra i consigli dell’imprenditore, l’idea di ispirarsi alla Valle della Loira caratterizzando ciascuno dei castelli della zona con una vocazione specifica, dal vino all’arte.

Dal canto suo, Luigi Barbero (foto 2), presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, ha spiegato che una priorità è l’organizzazione della mobilità per i turisti che non hanno l’automobile, ol­tre alla creazione di un’infrastruttura per facilitare la visita a un americano o a un nordeuropeo: «Car­tello­nisti­ca sui sentieri ma soprattutto informazioni a misura di smartphone sui percorsi fruibili e punti di ricarica». Sintonia sul centro convegni, da impiegare anche per potenziare il turismo congressuale nei mesi invernali.

Tre le linee di sviluppo per l’Alta Langa secondo il presidente dell’Unione Montana Roberto Bodrito (fo­to 3): viabilità, connettività e creazione di un’Accademia della Noc­ciola per formare i giovani in un settore con notevoli potenzialità. Ma non di solo turismo vive la zona, ha sottolineato il direttore di Con­findustria Cu­neo Giu­liana Ci­rio (foto 7): il ruolo del­l’indu­stria è centrale per l’oc­cu­pazione. «Per rafforzarla ser­ve recuperare la competitività: le nostre aziende che viaggiano su una gamba sola mentre le altre corrono, a cau­sa della carenza di infrastrutture e di digitalizzazione», ha affermato, «È molto im­por­tan­te an­che la transizione “green”: la multiutility Egea ha proposto progetti su teleriscaldamento, biometano e de­car­bonizza­zio­ne del territorio. La sostenibilità è la chiave di volta, perché è di­mo­strato che il consumatore è disposto a spendere di più per un prodotto sostenibile: una scelta premiante anche dal punto di vista degli affari».

Articolo a cura di Adriana Riccomagno