Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea Guarene propone un nuovo modo di fare arte e cultura

Guarene propone un nuovo modo di fare arte e cultura

0
535

Cominciare adesso a lavorare per ri­partire appena sarà possibile. Fa­cile a dirsi, meno a farsi in un momento in cui è complicato anche solo immaginare cosa aspettarsi dal domani. In verità, però, qualcuno ci sta riuscendo. Non un tentativo di un singolo, ma un intero territorio che, grazie all’impegno di alcuni suoi amministratori, sta gettando le basi per un futuro diverso da quello che ci si sarebbe aspettati prima della pandemia.
Perché provare a fare meglio di come si sarebbe fatto senza Covid è l’obiettivo che si sono dati a Guarene, cuore della rassegna “Roero Cham­ber Music Events” pensata per integrare l’offerta culturale del Roero nel periodo di inizio estate, per intercettare le necessità sia della popolazione locale che del turismo culturale italiano ed estero.
«Visto che dopo un anno di stop si deve necessariamente ricominciare e non soltanto ripartire, abbiamo pensato di farlo provando a riposizionare molto in alto il territorio, perché riteniamo che il Roero possa ritagliarsi uno spazio importante anche dal punto di vista culturale», spiega il direttore artistico della rassegna, Adrian Pinzaru. «Abbia­mo pensato di coinvolgere i musicisti in un’esperienza del territorio e chiamare in causa anche i nostri sostenitori. I musicisti partecipanti, tutti nomi di alto livello, non riceveranno un compenso in denaro, bensì 10 giorni in cui sperimentare ciò che può offrire il territorio. È un modello che abbiamo mediato da quanto accade fin dagli anni ‘50 del secolo scorso in Germania, presso lo Schoss Elmau. Noi abbiamo pensato di far vivere questi artisti ­ tutti insieme nello stesso momento, distribuendoli sul territorio e permettendo loro di entrare in contatto con la comunità che li ospita, eliminando anche quel senso di palco, determinato dalla separazione tra artista e pubblico. I concerti, tutti a ingresso gratuito, saranno mandati in “streaming”, dopo un lavoro di post produzione. Si creerà il format per un racconto del territorio e alla fine un “videomaker” che avrà vissuto tutto il soggiorno realizzerà un documentario sull’esperienza». «Il turismo di Langhe e Roero è nord europeo», conclude Pinzaru, «tedesco e svizzero in primis. Si tratta di turisti che amano molto la cultura e hanno bisogno di un’offerta di livello»

Alle parole del direttore artistico fanno eco quelle di sindaco di Guarene, Simone Manzone: «Abbiamo l’ambizione di diventare un riferimento del territorio per arte e cultura con un progetto che si apre al territorio perché, a maggior ragione in questo momento è importante utilizzare la fase di stasi per progettare e programmare il futuro del Roero».

L’assessore comunale Clau­dio Battaglino con delega a tu­rismo, promozione del territorio e ambiente aggiunge: «Il tema conduttore sarà la metamorfosi. Questo anno e mezzo ci ha imposto uno stop e ora ripartiamo per forza di cosa diversi da come eravamo prima. Dobbiamo cogliere le opportunità che questo nuo­vo contesto ci mette davanti. Questo evento è pen­sato e organizzato per coinvolgere le realtà circostanti. Fanno parte della rassegna Bra, Canale e Montà, ma abbiamo trovato riscontro pure in Coazzolo, un comune piccolino dell’A­stigiano che prima e meglio di altri ha investito su arte contemporanea e cultura come motore anche turistico. Per questo ci fa piacere parlare la stessa lingua e iniziare una collaborazione».

Dal 2 al 12 giugno la musica, con la sua capacità di essere misteriosamente esaustiva, accompagnerà il pubblico (sempre in stretta osservanza delle norme anti Covid che saranno previste in quel periodo) nella scoperta dei vari fenomeni metamorfici dell’esistenza. Dieci gli artisti al centro dei dieci giorni di rassegna: il soprano Claudia Barainsky (foto 1); il mezzosoprano Nicole Brandolino (foto 2); Enrico Carraro(foto 3), Amedeo Cicchese (foto 4), Kai Gleusteen (foto 5), Flavia Napolitano(foto 6), Cathrine Ordonneau (foto 7); Claudio Pasceri (foto 8), Matteo Ravizza (foto 9) e il Delian Quartett (foto 10).

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial