La Pallapugno Alba ha presentato ieri un nuovo tassello importante che arricchisce e dà lustro all’organigramma del club, ovvero Giulio Abbate, ex presidente è una vera e propria memoria storica di questo sport nella capitale delle Langhe. Farà parte del direttivo come consigliere.
Assicuratore dal 1971, nasce a Cerretto Langhe e da figlio d’arte inizia presto a conoscere la pallapugno. Poi si trasferisce ad Alba in gioventù (nel 1962) e da allora lo Sferisterio Mermet è stato una sua seconda casa. Ha giocato trentuno campionati vincendo sei titoli italiani, oltre a partecipare a innumerevoli tornei di pantalera.
Inizia successivamente la sua esperienza dirigenziale, quando lo storico presidente dell’epoca, Viglino, gli affidò poco prima della sua scomparsa un bauletto con i documenti storici centenari del Mermet, è per un vero e proprio passaggio di consegne.
Da allora è stato presidente della Società fino al 2020, con la conquista di sette titoli anche dietro la scrivania (cinque di Serie A con Molinari, Corino e Vacchetto e due di Serie B con Vacchetto e Gatto). Dunque, ha davvero vissuto e respirato la storia della pallapugno ad Alba nell’ultimo mezzo secolo ed è una vera memoria storica del club.
Da questa stagione non sarà più presidente, ma sarà ancora presente nel direttivo per un nuovo progetto che punta a rilanciare questo sport.
C’è grande attesa per l’inizio della nuova annata, è una stagione di cambiamenti a partire dal ruolo: “Sono contento sia tornata la Serie A ad Alba e che ci sia un bell’entusiasmo intorno al progetto. Sicuramente in questo può aiutare il fatto che la squadra sia forte e sono sicuro che ci aspetta una stagione esaltante. Quest’anno faccio un passo indietro, non sarò il presidente, ma c’è una struttura solida nella Società con il neo-presidente Pino Perosino e Domenico Raimondo. La speranza del club è quella di riuscire a portare il pubblico al Mermet e che l’interesse cresca sempre di più, soprattutto tra i giovani”.