Quella carriera con i Benetton senza lieto fine

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Nato a Milano nel 1942, figlio di uno storico fotoreporter del Corriere della Sera, Oliviero Toscani ha cominciato la sua attività molto presto, pubblicando la prima foto a 14 anni. Quasi subito si occupa di pubblicità: la prima campagna è per il cornetto Algida. Nel 1990 lancia la rivista Colors, per Benetton, che gli porta grande successo e anche clamore attorno al valore provocatorio delle immagini dove sono spesso protagonisti modelli e modelle di ogni etnia. Questo percorso sul filo della polemica si è concluso non più tardi di un anno fa, dopo una dichiarazione avventata che Toscani ha rilasciato dopo la tragedia del Ponte Morandi, lungo il tratto di autostrada, a Genova, gestita proprio dal Gruppo Benetton. Una frase di cui poi Toscani si è scusato, ma che ha comunque causato l’interruzione della storica collaborazione tra il fotoreporter e l’azienda veneta. Anche se il suo intervento “scomposto” lo aveva effettuato per difendere Benetton da quello che a suo dire era stato un «linciaggio mediatico».
In seguito, Toscani ha commentato: «Mi sono sporcato le mani di sangue, ma sono andato via nel 2000 dalla Benetton, non ho mai avuto a che fare con Autostrade». E poi: «Parole strumentalizzate per cattiveria. Mi dispiace che parole estrapolate e confuse possano far pensare a una follia come quella che a me non interessi nulla del ponte. A me come a tutti quella tragedia interessa e indigna, ma è assurdo che certi giornalisti ne chiedano conto a me».