Una rappresentanza, formata quasi esclusivamente da mamme, ha preso parte alla manifestazione nazionale indetta ieri – sabato 10 aprile, ndr – a Roma dalla “Rete Nazionale “Scuola in Presenza” alla quale aderisce il movimento Scuole Aperte Cuneo; una ventina di persone con alle spalle oltre 1.500 famiglie che le hanno sostenute e anche supportate economicamente per rendere, almeno sotto questo punto di vista, meno faticoso il faticoso viaggio.
Si sono date appuntamento prima dell’alba ieri mattina, muovendosi da varie località della provincia di Cuneo, una ventina di persone, soprattutto mamme, che si sono organizzate con un pullman, attenendosi a tutte le attuali prescrizioni, per raggiungere Roma per prendere parte alla manifestazione nazionale a favore dell’apertura di tutte le scuole, anche in zona rossa.
L’iniziativa, organizzata dalla “Rete Nazionale “Scuola in Presenza” alla quale aderisce il movimento Scuole Aperte Cuneo, voleva dare voce con forza al disagio sempre più ampio, diffuso e grave, manifestato dai ragazzi e come confermato anche dall’Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani e dalle associazioni che tutelano infanzia e adolescenza.
“Il nostro Paese continua a non proteggere i suoi cittadini più piccoli e i suoi ragazzi privandoli del luogo privilegiato per la loro crescita: la Scuola.
Inoltre, a poco più di due mesi dalla fine dell’anno scolastico non possiamo lasciare ancora una volta a casa milioni di studenti, col rischio che più si avvicina la fine della scuola è più sarà remoto un possibile rientro” sottolineano dal Comitato Scuole Aperte Cuneo.
Durante la manifestazione numerose le testimonianze a partire dal prof. Daniele Novara, che ha sottolineato l’assurdità di lasciare a casa, spesso da soli, bambini e ragazzi e della prof.ssa Sara Gandini, la quale ha ribadito come il suo studio, fresco di pubblicazione, dimostri in modo incontrovertibile l’assoluta mancanza di correlazione fra i contagi della popolazione e l’apertura delle scuole.
È stato un viaggio sicuramente faticoso, ma il drappello cuneese ha potuto contare sul sostegno e la vicinanza delle oltre 1.500 famiglie che si riconoscono nel movimento Scuole Aperte Cuneo e che hanno voluto dimostrare in modo tangibile il loro impegno per questa causa autotassandosi per ridurre l’onerosità del viaggio; tutti uniti per dire “basta all’isolamento ma anche all’oblio dei nostri ragazzi”.
“Ci auguriamo che queste grida di allarme riescano a fare breccia che le scuole possano davvero riaprire le proprie porte a tutti gli studenti, coscienti che questo però non sarà sufficiente a restituire la serenità e la socialità che da un anno vengono negate agli studenti, per tali motivi il movimento Scuole Aperte Cuneo continuerà a tenere alta l’attenzione ma soprattutto il dialogo con tutte le realtà e le istituzioni che potranno dare risposte concrete affinché quanto vissuto sia di monito e insegnamento per tutti” concludono dal Comitato Scuole Aperte Cuneo