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Distretti piemontesi in perdita sull’export

Il direttore regionale Intesa Sanpaolo Teresio Testa: «Aiutiamo la ripartenza mettendo a disposizione nuove risorse e facendo leva su competenze e aziende capofiliera»

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Il 2020 per i distretti piemontesi si chiude con un calo dell’export di 1,9 miliardi, pari a una contrazione del 16,8%. I dati sono stati elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Sul bilancio finale pesano in particolare i distretti della moda (distretto Orafo di Valenza -44% e distretto tessile di Biella -27,4%), escludendo i quali le esportazioni avrebbero chiuso con -6,1%, meglio della media dei distretti italiani.
In positivo spiccano i distretti dell’agroalimentare, con un aumento delle esportazioni rispetto al 2019 (+2,8% la variazione tendenziale, corrispondente a 122 milioni di euro). Ben tre distretti agroalimentari hanno conseguito una crescita a doppia cifra sui mercati esteri: caffè, confetterie e cioccolato torinese (+14,8%), riso di Vercelli (+12,4%) e nocciola e frutta piemontese (+11,2%). Si confermano stabili sui livelli del 2019 i vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-0,6%), sostenuti dalle esportazioni cuneesi verso gli Stati Uniti. Un lieve calo caratterizza infine le esportazioni 2020 dei dolci di Alba e Cuneo (-1,2%).

Il 2020 è stato un anno nettamente in calo per la meccanica, che ha chiuso a -19%, registrando una contrazione più intensa rispetto alla media italiana (-11,8%). Ha dimostrato maggiore capacità di tenuta il distretto della rubinetteria e valvolame di Cusio Valsesia, che ha chiuso con un -10,8%.

Al secondo posto si collocano i frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-14,9%). Seguono le Macchine utensili e robot industriali di Torino (-29,1%). Il distretto in maggiore difficoltà è però quello delle macchine tessili di Biella (-33%).
I casalinghi di Omegna, unico distretto piemontese appartenente al Sistema Casa, nella seconda parte dell’anno ha trovato un buono slancio sui mercati esteri ed è riuscito a chiudere il 2020 con un calo contenuto a -8,2%.

Le esportazioni dei due Poli tecnologici piemontesi evidenziano un calo del 14,2% corrispondente a 222 milioni di euro. È andato meglio il Polo Ict di Torino, che ha limitato la perdita al 4,7%, grazie al comparto computer e unità periferiche; maggiori difficoltà per il Polo aerospaziale del Piemonte, che chiude l’anno a -21,5%.

In termini di mercati di sbocco, i cali più rilevanti hanno riguardato Svizzera, Francia, Stati Uniti, Hong Kong, Regno Unito e Spagna. In aumento le esportazioni ver­so Canada e Australia. L’Irlanda ha visto quasi triplicare le esportazioni dei distretti piemontesi, perché scelta come base logistica da un importante operatore del distretto orafo di Valenza.
Per Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Chiudiamo un anno difficile con perdite che non avremmo mai voluto vedere, ma purtroppo attese. Stiamo ora lavorando per sostenere l’intero sistema verso una transizione che la pandemia ha accelerato, ma che sarebbe stata comunque necessaria. Abbiamo messo a disposizione del Nord Ovest 5,3 miliardi di euro da investire subito in digitalizzazione, conversione green delle produzioni, innovazione. Offriamo alle nostre imprese anche percorsi di formazione e accompagnamento sui mercati esteri. Il Piemonte ha le competenze e le aziende capofiliera che possono fare da traino per scrivere nuove pagine di crescita».