la storia del settimanale diocesano nato ben due volte

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Si può dire che il Corriere di Saluzzo sia nato due volte: una prima volta nel 1897, quando venne fondato come Sale e Luce-Corriere di Saluzzo, e poi nel 1913, quando apparve un’altra testata chiamata Corriere di Saluzzo. Il settimanale nacque alla fine dell’Ottocento in un periodo storico molto difficile per il mondo cattolico, stretto tra un forte movimento liberale, massonico e ferocemente anticlericale e un altrettanto vigoroso movimento socialista. I cattolici sentirono forte la necessità di avere una voce che rappresentasse le loro idee: nacquero così molti settimanali cattolici, in tutta Italia. Anche nel Saluzzese. Negli anni si sono succedute centinaia di firme, per la stragrande maggioranza spinte all’impegno volontario dall’ideale cristiano, dentro la professionalità giornalistica, ognuno nel suo pezzo di tempo e di storia, per “informare” la gente del territorio da cristiani, ossia nel rispetto della verità degli eventi e nel rispetto della persona. Fu negli anni ’80 che avvenne la svolta: la scommessa dell’informazione locale a tutto campo. Un buon gruppo di laici, via via crescente in numero e professionalità, insieme ai sacerdoti impegnati, hanno portato il Corriere di Saluzzo dalle 2-3mila copie alle attuali 18mila circa. L’odierna tiratura significa nei fatti una incidenza di penetrazione sul territorio altissima. Il 1° gennaio 2018 la proprietà del giornale è passata alla Fondazione San Francesco di Sales, espressione della Diocesi di Saluzzo. La Fondazione ha costituito la società Cds Editoriale a cui è stata affidata la gestione. Nel settembre 2019 il Corriere di Saluzzo ha cambiato formato, passando al più pratico tabloid. Dagli anni Duemila è stata potenziata l’edizione digitale del giornale e il sito www.corrieredisaluzzo.it è aggiornato quotidianamente con una presenza costante sui social. Questo l’elenco dei vari direttori che si sono susseguiti alla guida del Corriere di Saluzzo: Luigi Cappa, Antonio Martino, don Silvio Marino, don Chiaffredo Perano, don Dionigi Marino, don Alberto Girello, don Mariano Tallone, Mario Banchio, Lorenzo Francesconi e Alberto Gedda.