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«Un ottimo allievo: aveva la stoffa del ricercatore»

Parla il professor Carlo Giunta, relatore della tesi universitaria discussa a Torino da Pietro Ferrero

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Alla conoscenza del­­l’azienda di fa­miglia, il giovane Pietro Ferrero ha sempre abbinato un approfondito studio dei temi di sua preferenza. Guardando al cammino formativo, si è sempre parlato della sua laurea in Biologia, conseguita presso l’Università di Torino con il massimo dei voti e la lode. IDEA si è messa in contatto con l’ateneo torinese, riuscendo a scoprire interessanti particolari. Laureatosi il 19 novembre 1986 (anno accademico 1985-1986), Pie­tro Ferrero discusse la tesi dal titolo “Fattori plasmatici Ouabaina simili e interazioni con la Na+/K+ Atpasi” (la Ouabaina è una sostanza che nell’uomo determina un au­mento della concentrazione cellulare di sodio e anche di calcio, causando un aumento della forza delle contrazioni muscolari cardiache e dell’attività elettrica del cuore). Ad affiancarlo, nel ruolo di relatore, c’era il professore Carlo Giunta. Lo abbiamo intervistato.

Professor Giunta, che allievo era Pietro Ferrero?
«È stato un allievo di biochimica brillante, uno dei mi­gliori che abbia mai avuto. In più, era una persona gradevole e seria».

Ci parli della sua tesi.
«La sua tesi, di cui fui orgoglioso relatore, era particolarmente significativa tanto che venne premiata con il massimo dei voti e pubblicata sulla nota rivista scientifica internazionale “General Pharma­­cology”».

Rimase davvero colpito…
«Sì. E le dico di più: è un vero peccato che, al termine del percorso universitario, si sia dedicato all’azienda: era mol­to bravo e particolarmente portato per fare il ricercatore. Mi rincuora il fatto che abbia messo a disposizione il suo sapere e la sua abilità a favore del Gruppo dolciario».

Parlava mai dell’azienda di famiglia?
«Era concentrato sugli studi, ma talvolta esprimeva entusiasmo per la tanto impegnativa quanto importante sfida che lo attendeva con la famiglia».

Lo sentì altre volte in seguito alla laurea?
«Sì, ci scriveva o telefonava per gli auguri di Pasqua e Natale. Gli rivolgo un pensiero affettuoso e abbraccio la famiglia».