“Servono giuste misure per combattere il proliferare della fauna selvatica”. E’ questo l’oggetto della lettera che l’Associazione Comuni del Moscato ha inoltrato alle istituzioni di vario livello e a tutte le sedi preposte ad affrontare l’argomento. Una missiva che raccoglie le voci degli agricoltori che lavorano nei vigneti o nei noccioleti, e che accompagna altre iniziative presentate dalle associazioni che tutelano gli operatori agricoli.
Tutta l’area del Moscato infatti, rappresentata dagli amministratori dell’Associazione, è colpita da questo flagello, perché di questo si parla, visti i numeri della fauna selvatica attualmente sul territorio, e visti i danni provocati nei vigneti, non soltanto più in quelli situati in prossimità di aree boschive. E’ un discorso che vale per i caprioli, in questi giorni in cerca dei teneri germogli della vite, ma anche per i cinghiali, che provocano gravi danni nei noccioleti. Una situazione insostenibile, ulteriormente aggravata in questo periodo di Covid, che ha visto fermarsi l’attività di caccia e anche l’attività umana, provocando una condizione assolutamente senza controllo.
“Noi pensiamo che i nostri agricoltori vadano tutelati, dice il presidente Alessio Monti, nonostante i tanti incontri e i diversi messaggi che da anni vengono rivolti alle istituzioni preposte e alla stampa, la situazione non è affatto migliorata, anzi. Anche le recenti disposizioni che offrono la possibilità ai proprietari di imbracciare il fucile, si può comprendere che non interpretano la giusta soluzione. Serve un’azione coesa e precisa, finalmente determinante per eliminare il problema.
Noi siamo disponibili ad affrontare l’argomento attraverso incontri e tavoli tecnici, o recandoci nelle sedi istituzionali che sapranno ascoltare. Ma vogliamo avere delle risposte certe da dare ai nostri agricoltori, senza dover ancora aspettare. In qualità di amministratori, vogliamo anche ricordare l’altro problema dovuto alla presenza di fauna selvatica; gli incidenti sulle strade non si contano più, e questo è un problema ancora più grave, perché è rivolto alla salute di chi attraversa il nostro territorio, ai turisti ma anche ai residenti“.