Domenica Cuneo-Taranto, l’ex Simone Parodi: “Un’emozione tornare in quel palazzetto”

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Simone Parodi in battuta (foto Aurelio Castellaneta)

Sarà una gara-2 piena zeppa di emozioni quella che pochi fortunati potranno vivere domenica, con la BAM Acqua S. Bernardo Cuneo e la Prisma Taranto che si giocheranno una grossa fetta di passaggio alla finalissima dei playoff di Serie A2 al PalaUbiBanca.

Un carico di emozioni amplificato per Simone Parodi, grande ex della partita, che a Cuneo ha vinto quattro trofei, compreso lo storico scudetto del 2009/2010.

“Sarà un’emozione rimettere piede in quel palazzetto – ricorda Simone in esclusiva ai microfoni di ideawebtv.it – Io a Cuneo sono cresciuto come pallavolista e come uomo e lì ho lasciato tanti amici, soprattutto tra coloro che con me hanno fatto la trafila nelle giovanili. I trionfi? Tutti indimenticabili, ma lo scudetto occupa un posto a sé. Fu l’unico della storia cuneese e per me che con quella maglia ero cresciuto valse davvero doppio”.

Ora, però, Parodi ritorna a San Rocco Castagnaretta da avversario, pronto a fare lo scherzetto alla sua ex squadra: “Mi aspetto una gara-2 intensa come il primo atto. Mercoledì credo sia stato davvero un bello spettacolo, con le due squadre che hanno giocato su ottimi livelli in tutti i fondamentali. Cosa temiamo di Cuneo? Il loro gioco muro-difesa e la loro caparbietà: non si danno mai per vinti, e credo che lo abbiano dimostrato ampiamente in gara-1, recuperando una gara che sembrava già chiusa sul 2-0”.

Infine, una lettura di questi playoff: “In molti ci danno per favoriti e noi non nascondiamo di essere forti. Giocare con la pressione dei favori del pronostico, però, non è facile. Dovremo essere bravi a gestirla, anche perchè di fronte a noi abbiamo solo top-club. Prendiamo Brescia: nessuno la dava per papabile vincitrice e invece, dopo aver eliminato Bergamo, ha trovato un altro successo con Siena. La loro esperienza e il loro entusiasmo potrebbero davvero fare la differenza”.

Simone Parodi contro il muro di Cuneo in gara-1 (foto Aurelio Castellaneta)