«I successi di cui vado più orgoglioso sono i reati che siamo riusciti a prevenire»

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Il maggiore Ambrosino Tala, 49 anni, originario di Ittiri, in provincia di Sas­sari, è sposato e ha tre figli. È laureato in Scienze del­l’Ammi­ni­stra­zio­ne e Giurisprudenza. Arruolatosi nell’Arma nel 1992, ha prestato servizio a Ge­nova, Ventimiglia e Imperia, ottenendo numerosi riconoscimenti per i risultati conseguiti nel contrasto di furti, rapine, truffe, immigrazione clandestina, tratta di esseri umani, traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, nonché una serie di efferati omicidi che ha funestato la Li­guria e il Basso Piemonte a fine anni ’90. È stato decorato dal Ministro della Difesa Francese con la Medaglia d’Argento della Difesa Nazionale, a seguito della proficua attività di cooperazione con la Gendarmeria transalpina nella lotta ai fenomeni delittuosi transfrontalieri. Dal 2018 è al co­mando della Compagnia di Mondovì: «La po­sizione geografica del Mon­regalese rappresenta un vantaggio dal punto di vista economico, logistico e turistico, ma tale caratteristica lo rende più esposto alla criminalità, so­prattutto a quella itinerante, dedita principalmente ai reati contro il patrimonio. Perciò tra i nostri prioritari compiti vi è il controllo della rete stradale e degli scali ferroviari, per cercare di intercettare in anticipo ogni possibile segnale di pericolo. Con il coordinamento del Comando Provinciale e in stretta sinergia con i Comandi dell’Arma confinanti, oltre che con le altre forze di Polizia del territorio». Il suo maggior successo in questi due anni e mezzo? «Grazie al lavoro di squadra dei miei collaboratori, magi­stral­mente coordinati dall’Autorità Giudiziaria, non sono mancati risultati investigativi di rilievo in diversi ambiti. Ma i successi di cui vado più orgoglioso riguardano i rea­ti che siamo riusciti a prevenire con l’intensificazione delle pattuglie, i soccorsi prestati durante l’alluvione, gli incidenti evitati per via dei nostri controlli, le vite salvate e le persone ritrovate grazie al nostro tempestivo intervento, l’interesse destato nei giovani durante l’atti­vi­tà di sensibilizzazione sui temi della legalità, e molto altro. Perché prevenire è di gran lunga meglio che reprimere!».