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Prosegue in aula il dibattito in merito alla proposta di legge sulla distanza delle “slot”

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Nei giorni scorsi si è accesso il dibattito, dentro e fuori il Palazzo della Regione intorno alla Proposta di Legge 99, a prima firma del consigliere della Lega Leone, che si propone di modificare la Legge Regionale 9/2016, all’epoca votata all’unanimità dal Consiglio Regionale. La proposta elimina la scadenza di maggio 2021 per l’adeguamento delle sa­le da gioco al “distanziometro”. Tra le modifiche più significative il fatto che, mentre le nuove autorizzazioni all’esercizio non verranno concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri (oggi sono 500 i metri) da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere, resteranno valide le autorizzazioni concesse prima della data di entrata in vigore della presente disposizione.

Su proposta del consigliere del Pd, Maurizio Marello, il testo è stato inviato al Cal (Consiglio autonomie locali) che esprimerà un parere domani, venerdì 23 aprile. A favore della proposta di modifica si sono espressi i sindacati di categoria: «Buona occupazione, legalità e tutela della salute pubblica possono correre insieme di pari passo e possono essere coniugate in positivo nel contrasto alle forme di dipendenza patologica, alle infiltrazioni malavitose, al diffondersi della pratiche illecite e del gioco d’azzardo».

Contrarie alla legge di modifica sono invece le opposizioni: Pd, M5s e Luv («Il Piemonte è l’unica tra le grandi Regioni italiane nella quale la richiesta di presa in carico di giocatori patologici sia in diminuzione dal 2017»). L’o­biettivo delle minoranze è far ritirare la proposta e riaprire la discussione insieme alle commissioni regionali. «La legge approvata dal centro-sinistra nel 2016 ha funzionato, portando il Piemonte in testa in Italia per la lotta alla ludopatia. La Lega continua a dire che le norme vanno allentate per salvare posti di lavoro, ovvero per salvare le lob­by del gioco d’azzardo a cui lo hanno promesso in campagna elettorale. Le famiglie distrutte dal gioco invece, evidentemente, per il centrodestra piemontese non sono un problema», ha affermato Chiara Gribaudo del Pd, mentre il M5s parla di «isolamento totale del Carroccio, scaricato sul fronte dell’azzardo da Forza Italia, Fratelli d’Italia e con parecchi mal di pancia interni alla stessa Lega».
Lega che, da parte sua, ha ribadito: «La nostra posizione rimane la stessa, ma ragioneremo per arrivare a un testo più condiviso».

Da segnalare anche la presa di posizione del mondo episcopale piemontese che sottolinea co­me: «In situazioni di forte crisi del comparto economico ma anche di grandi opportunità di rilancio riteniamo utile concentrarsi congiuntamente sulla protezione delle fasce a rischio e sulla promozione di forme alternative di lavoro che possano assorbire gli operatori del comparto convertendone gli obiettivi economici senza metterli in contrasto con quelli etici e sociali».