“Cibo Buono e Sano” al nuovo ospedale di Verduno

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Per una mensa migliore in ospedale, prende il via il Progetto “Cibo e Salute in ospedale: innovazione, qualità e territorio” grazie al contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con la Regione Piemonte – Direzione Sanità e Welfare.

Il territorio di Alba, Bra Langhe e Roero, da sempre a vocazione enogastronomica d’eccellenza, lancia una nuova sfida portando “Cibo Buono e Sano” in ambito ospedaliero. Buono da mangiare, Buono perché di qualità e Buono poiché impatta positivamente sulla spesa sanitaria. Con tali presupposti, la Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus si è posizionata al primo posto della graduatoria sul bando “Sostegno a progetti di rilevanza locale promossi da soggetti del terzo settore” promosso della Regione Piemonte (Direzione Sanità e Welfare), ottenendo il massimo del contributo ammissibile pari a 100.000 euro.

Un progetto che vuole avviare un processo di cooperazione volto a definire le caratteristiche del sistema alimentare ospedaliero, finalizzato alla realizzazione, presso il nuovo ospedale “Michele e Pietro Ferrero” a Verduno, di:

  • una ristorazione di eccellenza, sostenibile e legata all’economia territoriale, fruibile dai pazienti, dai dipendenti e da altri utenti;
  • iniziative per promuovere la nutrizione come strumento di prevenzione e sicurezza alimentare, con particolare riferimento all’ambito territoriale dell’Asl CN2.

Una sfida voluta fortemente dalla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus, per incrementare il livello di eccellenza che si auspica nel nuovo ospedale pubblico. Nasce così una collaborazione tra la Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus (capofila del progetto), l’Asl CN2, l’Università di Scienze Gastronomiche e la Condotta Slowfood Alba Langhe e Roero.

Presenti al tavolo di lavoro: Bruno Ceretto – Presidente della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra; Sandra Vezza – Componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra; Luciano Scalise – Direttore della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra; Massimo Veglio – Direttore Generale Asl CN2; Mario Traina – Direttore Sanitario Asl Cn2; Gianfranco Cassissa – Direttore Amministrativo Asl Cn2; Silvio Barbero – Vice presidente Università di Scienze Gastronomiche; Fulvio Prandi – Presidente della Condotta Slow Food Alba Langhe e Roero; Dalla Costa Cloe – Responsabile della Dietologia e Nutrizione Clinica dell’ASL CN2; Anna Rovera – Responsabile Progettazione Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra.

Un primo passo per avviare l’iter di crescita dell’Ospedale quale centro di eccellenza e riferimento nel panorama della nutrizione clinica, auspicandosi nel futuro un possibile riconoscimento del nosocomio tra gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – IRCCS, come indicato dall’Assessore alla Sanità Luigino Icardi nella cerimonia di intitolazione dell’Ospedale a Michele e Pietro Ferrero.

In ospedale il pasto rappresenta per il paziente un elemento centrale del percorso di cura. Coerentemente alla mission della Fondazione Nuovo Ospedale di favorire una struttura che abbia un elevato standard di confort, il miglioramento della qualità del cibo contribuirebbe a dare maggior benessere ai pazienti, ai loro familiari e al personale dipendente. L’idea di un pasto buono e di qualità, infatti, contribuirebbe a portare un po’ di atmosfera di casa in ospedale. Con questo intento abbiamo presentato il progetto in Regione e ci avviamo a creare il tavolo di lavoro che se ne occuperà per i prossimi 12 mesi” – dichiara Bruno Ceretto, Presidente della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus.

Grazie all’iniziativa della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus e alla partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche abbiamo ottenuto un importante finanziamento da parte della Regione per realizzare questo progetto che riteniamo centrale nel disegno complessivo dello sviluppo dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno, presidio che vuole essere attivo nella cura e nella prevenzione, anche attraverso la promozione dei corretti stili di vita” – dichiara Massimo Veglio, Direttore Generale Asl CN2.

L’Università contribuirà attivamente al progetto con l’obiettivo non solo di dare maggiore dignità al pasto ma anche e soprattutto sviluppare una attività di formazione per tutti gli operatori sanitari e di informare ed educare i pazienti attraverso un approccio scientifico multidisciplinare, ovvero attraverso l’interazione tra scienze nutrizionali, cultura gastronomica e rapporto con le realtà produttive del territorio. Il cibo in ospedale deve diventare uno degli elementi centrali di una politica della salute in un’ottica preventiva, di cura e di benessere” – dichiara Silvio Barbero, Vice presidente Università di Scienze Gastronomiche.

Se è vero che il cibo deve essere “buono, pulito e giusto per tutti”, a maggior ragione lo è per chi si trova in condizioni fisiche e psicologiche delicate. Non dimentichiamo che per il degente, il momento del pasto rappresenta un momento di piacevole distrazione, ma con un cibo di qualità diventerà motivo di gioia e di piacere; senza dimenticare che, come sostengono i nutrizionisti, il cibo buono è parte della cura. Per questi motivi la Condotta Slow Food Alba Langhe e Roero, fin da subito, ha aderito con entusiasmo al progetto “Cibo e salute” – dichiara Fulvio Prandi, Presidente della Condotta Slow Food Alba Langhe e Roero.

cs