Fare sport seguendo le regole è contro le regole. Una contraddizione che la UISP, l’Unione Italiana Sport Per tutti, vuole portare a galla, denunciando lo stato di abbandono in cui si trova il mondo dello sport dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus. Nel mirino il trattamento riservato in particolare alle associazioni dilettantistiche, costrette a una lunga chiusura forzata. In più, zero ristori, leggi e regole poco chiare e false ripartenze. Intanto dall’altra parte, le federazioni agonistiche hanno ripreso indisturbate la propria attività, mettendo un argine, seppur piccolo, alle ingenti perdite.
Questo pomeriggio due flashmob, prima a Montà d’Alba poi a Bra (VEDI L’ARTICOLO), hanno chiuso la lunga serie di manifestazioni di protesta “Il grido dello sport – Sport in regola contro le regole” che la UISP ha organizzato in tutto il Piemonte. Per l’occasione si sono esibite le giovani atlete dell’associazione di Nuoto Sincronizzato Wild Sport in una sessione di allenamento fuor d’acqua.
“Vogliamo essere considerati. Potevano evitare di chiudere le associazioni sportive se non volevano dare aiuti economici” – ha detto Mariella Marengo, vicepresidente del comitato territoriale UISP Bra-Cuneo – “speriamo che qualcuno dai piani alti possa interfacciarsi con le persone sul campo. Pare possano arrivare aiuti economici per lo sport, anche se al momento nessuno ha ancora ricevuto niente.”
Di seguito l’intervista completa a Mariella Marengo, vicepresidente del comitato territoriale UISP Bra-Cuneo:
Di seguito l’intervista ad Andrea Cauda, sindaco di Montà: