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«Il “lockdown” mi ha fatto capire cosa conta per me»

A 19 anni il cantautore cuneese Matteo Romano ha conquistato il “disco di platino” a furor di “social”

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Dal liceo classico “Silvio Pellico” di Cuneo al “disco di platino”, complice TikTok. Matteo Romano, il cantautore diciannovenne nato a Cuneo il 20 marzo del 2002, è il primo di tre gemelli (Simone e Jacopo). Inizia ad ascoltare musica precocemente, spaziando dal pop, al rock, al cantautorato italiano. Matteo mostra sin da bambino la sua vena creativa: inizia con lo studio delle percussioni e della chitarra, ma ben presto capisce che la sua vera vocazione è cantare. Dal 2015 segue lezioni di canto e da poco più di due anni ha iniziato lo studio del pianoforte presso la scuola “Palco­scenico” di Cuneo. Partecipa e vince il premio come miglior interprete nelle edizioni 2018-2019 del concorso “NextTalent” di Cuneo. “Concedimi” è il suo primo singolo pubblicato sulle piattaforme digitali, che ha debuttato al secondo posto della classifica Spotify con più di 4 milioni di stream in tre settimane ed è oggi “disco di platino”. A marzo 2021 è stato lanciato su tutte le piattaforme digitali il suo secondo inedito, “Casa di specchi”.
«Con questo video ho cercato di uscire un po’ dalla mia “comfort zone”, immaginando la mia camera in un contesto diverso da quello che da sempre mi è familiare, rappresentando così un primo passo nel mio percorso di crescita sia come artista che come adolescente», spiega Matteo prima di rispondere ad alcune domande di IDEA.
Quando è nata la sua passione per la musica e come ha capito che sarebbe stata la sua strada?
«Fin da piccolo sono sempre stato appassionato di musica e in particolar modo di canto. Soprattutto dopo il primo “lockdown” di marzo, avendo avuto modo di fermarmi e di riflettere, ho capito che non c’era altro che avrei voluto fare nella vita!».
“Disco di platino” a 19 anni in un periodo storico in cui non si possono fare concerti… È un’eccezione o una conseguenza?
«Credo possano valere en­trambe le affermazioni! Di sicuro è un’eccezione, perché non abbiamo mai vissuto un periodo del genere, ma dall’altra parte può anche essere stata una conseguenza, dato che a causa della pandemia, dovendo stare chiuso in casa, ho avuto modo di prendere consapevolezza e iniziare a pubblicare video su Tiktok per raggiungere un pubblico vasto e per far conoscere la mia musica».
La sua vita al Liceo è cambiata in qualche modo?
«In realtà io ancora non realizzo e quindi non mi viene da comportarmi in modo diverso. Penso che sia anche giusto mantenere lo stesso atteggiamento sia con i miei compagni, con i quali ho sempre avuto un bellissimo rapporto, sia con i professori, che nonostante siano a conoscenza della mia situazione “particolare”, cercano di trattarmi allo stesso modo e sinceramente preferisco così».
Ci sono artisti a cui si ispira?
«Sì, mi ispiro molto a cantautori italiani come Levante, Mara Sattei, Elisa, Fabrizio de Andrè e Mahmood».
Dove trova l’ispirazione per le sue canzoni?
«Dipende un po’ dalle canzoni. A volte scrivo pezzi dedicati a persone della mia vita e decisamente più personali, mentre altre volte mi piace anche immaginare delle storie e immedesimarmi in alcune situazioni in cui mi rivedo. Mi è anche capitato di scrivere di sogni un po’ particolari che avevo avuto».
È il primo di tre gemelli. È più facile dire cosa l’accomuna a Simone e Jacopo o cosa vi differenzia?
«Cosa ci differenzia! Voglio loro un mondo di bene, ma siamo diversissimi e abbiamo interessi divergenti. Jacopo e Simone sono più simili tra loro, mentre io vengo definito come il “gemello diverso”».
Che cosa vorrebbe fare “da grande”?
«Il mio sogno più grande è quello di poter entrare a far parte del mondo della musica. L’anno prossimo mi trasferirò a Milano per poter lavorare più concretamente alla mia carriera musicale e allo stesso tempo inizierò a frequentare un’università nell’ambito del­le scienze della comunicazione, anche se non so ancora bene quale».