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Se il web boccia la “SuperLega”

Poco dopo l’annuncio della nascita di una competizione di calcio parallela a quelle esistenti, migliaia di utenti del web hanno generato contenuti capaci di raggiungere miliardi di visualizzazioni. I tanti “no” del popolo “virtuale” hanno contribuito a fermare il progetto

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Ha scatenato un autentico terremoto online l’annuncio della nascita della nuova SuperLega di calcio. Ansa e DataMediaHub hanno analizzato i commenti pubblicati sul web dai tifosi per valutare le reazioni. Nello specifico, sono state prese in esame sia le conversazioni effettuate a livello internazionale sia quelle esclusivamente in italiano, ricercando gli hashtag: #SuperLeague e #SuperLega. Per quanto riguarda le discussioni relative a #SuperLeague le citazioni sul web sono circa 777mila da parte di più di 72mila autori unici. Questi contenuti hanno coinvolto, tramite “like”, commenti e condivisioni, poco meno di 5 milioni di persone. Di queste il 14,8% dall’Italia, seconda nazione al mondo per volume di conversazioni generate online sulla tempesta che ha travolto il mondo del pallone. Numeri che fanno ancora più impressione soprattutto se si considerano i risvolti a tendere: tale volume di discussioni sul tema ha infatti prodotto una portata potenziale di 6.279 miliardi di “impression”. Si stima che questo valore abbia generato effettivamente 313,9 miliardi di “impression” reali.
Per quanto riguarda invece #SuperLega, e quindi le discussioni online solamente in italiano, le citazioni sono state circa 57mila, da quasi 5mila autori unici. I loro contenuti hanno coinvolto quasi 2 milioni di persone. Un valore dalla portata potenziale di 1,85 miliardi di “impression”, che secondo i calcoli dei ricercatori ha prodotto realmente attorno a 92,8 milioni di “impression”. Ma chi sono gli utenti del web che si sono precipitati sul web a commentare la possibile rivoluzione del settore calcistico? Coloro i quali hanno partecipato, direttamente o indirettamente, alle conversazioni online sul tema sono stati principalmente soggetti di sesso maschile e di età compresa tra i 25 e i 34 anni.
Internet e i social network hanno anche fornito immediatamente la posizione assunta dalla maggior parte dei tifosi. Dalle parole chiave maggiormente citate nelle conversazioni sulla SuperLega sono emerse chiaramente affermazioni quali “decisamente sbagliata”, “avidità”, “ricchi club europei”, ma anche “immoralità”.
Insomma, se da un lato si è capito come il calcio, nonostante le difficoltà che sta attraversando, resti uno degli sport più popolari al mondo, dall’altro è risultato evidente come la piazza del web, per quanto digitale, abbia ormai assunto una rilevanza reale, quasi fisica, di cui è impossibile non tenere conto. E la scelta delle società che avevano aderito alla SuperLega di tornare sui propri passi e abbandonare il nuovo progetto, in parte, lo dimostra. La sommossa virtuale che l’iniziativa ha generato ha spinto gli ideatori a rivedere i piani o, comunque, ha fatto comprendere loro che, ormai, il popolo del web ha un peso specifico particolarmente significativo.