Bra: il Consiglio approva il Bilancio consuntivo 2020

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Sono stati i conti del 2020 il tema caldo della seduta del Consiglio comunale svoltasi in modalità telematica nella giornata di giovedì 29 aprile 2021. L’assemblea è stata chiamata ad approvare il bilancio consultivo dello scorso anno, documento contabile che fotografa un anno davvero difficile.

Il rendiconto, illustrato all’aula dal sindaco Gianni Fogliato nella sua veste di assessore al bilancio, indica una netta riduzione delle entrate tributarie (1200000 in meno rispetto al 2019) ed extratributarie (-2 milioni) controbilanciate dall’incremento dei trasferimenti da parte dello Stato. In discesa tutte imposte comunali, a cominciare dalla Tassa rifiuti calata del 10% circa. Ridotta anche l’addizionale comunale all’Irpef (circa 250 mila euro in meno) per effetto del massiccio ricorso alla cassa integrazione.

Complessivamente l’avanzo di amministrazione ammonta a poco più di 7 milioni: una cifra elevata dovuta alla creazione da parte dello Stato di un Fondo funzioni fondamentali per garantire la funzionalità degli enti locali, nel quale trovano posto quasi 2 milioni di euro arrivati a dicembre quando oramai era troppo tardi per poterli contabilizzare entro l’anno e che saranno oggetto di certificazione per accertare minori entrate e maggiori spese dovute all’emergenza Covid. In sostanza, la parte “libera” dell’avanzo ammonta a 534 mila euro, mentre i fondi destinati agli investimenti superano di poco i 253 mila euro.

“Da parte nostra”, ha garantito Fogliato, “c’è l’impegno a destinare l’avanzo di amministrazione, oltre che una parte del Fondo funzioni fondamentali che riusciremo a svincolare, in attività di supporto per la ripresa economica della città”.

Animata la discussione del documento contabile, con la minoranza che ha mosso diverse critiche all’Amministrazione e la maggioranza pronta a sostenere la bontà delle scelte fatte dalla Giunta. Innanzitutto, gli esponenti del gruppo della Lega hanno puntato il dito contro la mancata riduzione delle imposte comunali in un momento così difficile. “L’Amministrazione ha dimostrato scarsa sensibilità verso chi ha perso già molto”, ha commentato Giuliana Mossino, mentre il collega Luca Cravero ha rincarato la dose: “Dobbiamo fare di più e stare vicino alle nostre imprese”.

Immediata la replica della maggioranza per bocca del consigliere Marta Basso (PD): “Non si può chiedere di ridurre le imposte e mantenere fermi i servizi. Questa è solo propaganda. Si è preferito incrementare il Fondo di compensazione per restituire alle aziende in difficoltà parte di quanto hanno pagato”.

Una seconda critica avanzata dalla minoranza riguardava il “mancato coinvolgimento dell’opposizione in tutti i grandi progetti, a cominciare da quelli destinati al Recovery Plan” (Davide Tripodi, Bra Domani). Sulla stessa linea di pensiero il consigliere Marco Ellena (Lega): “Se ci aveste messo a parte dei vostri progetti avremmo potuto fornirvi delle soluzioni alternative per ricavare nuove risorse”.

Altrettanto secca la replica del consigliere Francesco Testa (Bra bene comune): “Nonostante la pandemia ci abbia costretti a modificare la nostra normale operatività la macchina amministrativa non si è mai fermata. Nel 2020 si sono svolte 24 riunioni della Commissione capigruppo e il Consiglio comunale si è riunito con una cadenza quasi mensile. Quindi, chi dice che i consiglieri comunali non sono stati coinvolti mente sapendo di mentire”.

I toni si sono fatti accesi, con Sergio Panero (Insieme per Panero – Gruppo civico) a criticare l’atteggiamento assunto dagli avversari: “Sembra che non si possano criticare le vostre scelte. Non mi riconosco in questo modo di fare”. E dall’altra parte Bruna Sibille (PD): “Nella discussione di un bilancio c’è un evidente gioco delle parti, ma non potete dire che un’Amministrazione non ha fatto nulla”.

A chiudere il dibattito il Primo cittadino, che ha commentato: “Non potete dirci che non vi abbiamo risposto solo perché vi abbiamo dato risposte diverse da quelle che volevate. Inoltre, bisogna considerare che le scelte economiche fatte dal Comune sono state ampiamente concordate con le associazioni sindacali e di categoria”.

Le attività produttive potranno pagare l’acconto IMU in ritardo

Dopo aver posticipato al 30 settembre la prima rata delle imposte comunali (la Tassa rifiuti e il nuovo Canone unico patrimoniale), adesso la Giunta comunale ha chiesto al Consiglio di “rinviare” anche la prima rata dell’IMU per le attività produttive cittadine in difficoltà a causa della pandemia. In realtà la scadenza dell’acconto IMU è fissata per legge al 16 giugno e non può essere fatta slittare, ma ora i contribuenti braidesi potranno pagare l’imposta entro il 30 settembre senza essere sottoposti a sanzioni o interessi di mora (pari al 30% dell’importo) purché inviino in Comune entro fine ottobre un’autocertificazione nella quale attestino la loro situazione di sofferenza economica a causa dell’emergenza Covid, come già previsto per l’acconto IMU 2020.

La proposta è passata quasi all’unanimità (l’unico ad essersi astenuto è stato il consigliere Davide Tripodi), ma non sono mancate polemiche, con la minoranza a chiedere interventi più decisi e la maggioranza a ribadire: “Questo è solo l’inizio”. Il preludio alla discussione scoppiata in occasione dell’esame del Conto consuntivo.

(rb)