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Un patrimonio mondiale su cui puntare

La tappa di Canale toccherà anche altri paesi del Roero, alle Langhe e al Monferrato, celebrando così i paesaggi vitivinicoli piemontesi tutelati dall’Unesco

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La frazione del Giro d’Italia che lu­­­­nedì 10 maggio si concluderà a Ca­nale assicurerà una vetrina mon­­diale non solo alla “capitale del pesco”, ma a tutto il Roero, visto che sa­ranno diversi i comuni della Sinistra Ta­na­­­ro a essere interessati dal passaggio del­­­­la “corsa rosa”. Peraltro, il tracciato del­la tap­pa sug­gerisce agli appassionati di ci­cli­­smo della zona e, in generale, a chi de­si­de­ra scoprire questi splendidi luoghi un ide­a­­le tour all’insegna di natura ed enogastronomia d’eccellenza.

Iniziando dalla parte conclusiva della tap­pa e rimanendo, quindi, in terra roerina, è d’ob­bligo una sosta a Guarene, facilmente individuabile grazie al suo castello che do­mina la collina. Da vedere assolutamente Pa­­­­laz­zo Re Rebaudengo, la Pinacoteca del Roe­ro e la Chiesa della Santissima An­nun­ziata; tutto ciò senza rinunciare a un’escursione nel­le frazioni del paese.

Proseguendo nel percorso, la fermata successiva è a Castagnito, che offre ai turisti numerose opportunità, come il punto pa­no­ra­mico “Castelverde”, la par­rocchiale del Seicento dedicata a San Giovanni Bat­ti­sta, la Chiesa Santo Spirito dei Discipli­nari e quella intitolata a San Bernardo.

Si arriva poi a Vezza d’Alba, che rispecchia appieno il più tipico dei paesaggi roerini: tanti vigneti, pendenze estreme e un ca­rat­teristico terreno ricco di sabbia. Fa­mo­so per la qualità delle viti, delle pesche e della pera Madernassa, oltre che per la sua rinomata Fiera Regionale del Tartufo Bian­co e dei Vini del Roero, il comune ha anche una lunga storia, che emerge at­traverso i di­­versi punti di interesse, tra cui la Rocca del Castello, località Madonna dei Boschi, la Chiesa di San Bernardino, il Mu­seo Na­tu­ralistico del Roe­ro, la Tartufaia Di­dat­tica e i Sentieri del Tas­so e del Torion.

Il passaggio dei ciclisti in frazione Occhetti suggerisce, infine, un’escursione a Monteu Roero, piccolo borgo conosciuto per il suo castello, il suo paesaggio e la qualità dei suoi vigneti. Oltre al maniero, vale la pena visitare la Chiesa di San Nicolao.
Lasciando il Roero, e muovendosi in dire­zio­­ne opposta rispetto alla corsa, si incontrano le Langhe. La città principale è sen­za dubbio Alba, capitale di que­sto territorio grazie ai suoi prodotti d’eccellenza, dal tartufo bianco ai vini, che sono ormai conosciuti a livello planetario.

Un successo che è stato favorito anche dal particolare dinamismo mostrato dal suo com­parto produttivo, capace di farsi largo su scala internazionale.

Nelle Langhe, regalano sicuramente emozioni anche le visite a Diano d’Alba e alla sua frazione più conosciuta, Ricca, a Be­ne­vello (con tappa obbligata in località Ma­ne­­ra), Bor­gomale, Castino e Cor­temilia. Que­­st’ul­ti­ma, in realtà, viene soltanto sfiorata dal Gi­ro, ma merita comunque una men­zione speciale essendo la “capitale del­la nocciola Tonda Gentile delle Langhe”.

Sempre procedendo a ritroso, si lascia la provincia di Cuneo per abbracciare quella di Asti e raggiungere Canelli, patria dello spumante.
Insomma, la terza tappa del Giro 2021, sviluppandosi tra le colline di Langhe, Mon­fer­­rato e Roero, da­rà ulteriore lustro e visibilità a un’a­rea, quella dei pae­saggi vitivinicoli piemon­tesi e del Ca­stello di Grin­za­ne Ca­­vour, che merita sem­­pre più di es­sere tu­­telata e valorizzata, an­che alla luce del fat­­to che nel 2014 l’Une­sco l’ha riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità.