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«Ci sentiamo responsabilizzati Grinzane bellissima e sicura»

Le riflessioni del sindaco Garau sulla vita al Gallo dopo il fatto di cronaca che ha sconvolto la famiglia Roggero e tutta la comunità

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«Quella gioielleria è stata presa di mira», dice Gianfranco Garau, sindaco di Grinzane Cavour, cercando di dare un senso a quanto accaduto lo scorso 28 aprile. Alla fine, non c’è una spiegazione logica. Prevale l’imprevedibilità della violenza. La “banalità del male”, come avrebbe detto la politologa Hannah Arendt. Resta la coincidenza drammatica che si è ripetuta. Mario Roggero, lo stesso titolare che nel 2015 era stato vittima di un’altra rapina e di un’altra aggressione, è finito suo malgrado al centro di un episodio di cronaca nera. Due rapinatori uccisi, un terzo arrestato dopo una tentata fuga. Ciò che resta è una nuova ferita sociale e umana che non sarà facile da rimarginare. «Siamo un piccolo paese che a distanza di diversi giorni non ha ancora superato lo sgomento, continuiamo a vivere in una situazione surreale», dice Garau. La prima risposta della gente è stata però significativa: la solidarietà per la famiglia Roggero ha preso il so­pravvento su ogni altra considerazione. «Tutti si sono preoccupati di stringersi attorno a questa famiglia, toccata da una vicenda dolorosissima. La gioielleria esiste in paese da una quarantina d’anni, rappresenta un luogo conosciuto e apprezzato. E nessuno ave­va dimenticato quel precedente di qualche anno fa. Anche stavolta la solidarietà per Mario Roggero è stata spontanea e condivisa da tutti, bisogna trovare un modo per guardare avanti».

Quello che il sindaco di Gallo Grinzane ci tiene a sottolineare è che questo episodio, per quanto grave, non può cambiare una tradizione radicata. «La nostra resta una zona tranquilla, le Langhe sono una terra accogliente e molto bella. Il desiderio ovviamente è di tornare presto a una vita normale, nel segno delle nostre caratteristiche distintive». Il dibattito su quanto accaduto nel tardo pomeriggio di un giorno apparentemente normale, non potrà cambiare questa realtà. «Che cosa dicono le persone? Credo che chiunque, in tutta Italia, desideri una giustizia veloce e giusta, con provvedimenti il più possibile appropriati per certi crimini», osserva Garau. In questo senso Grinzane non fa eccezione: «È un problema generale, un problema italiano. Quanto accaduto non cambia il sentimento delle persone. Si spera sempre in una rapida soluzione, in una giustizia veloce. Per il resto, non possiamo fare altro che abbracciare i nostri concittadini. Siamo vicini alla famiglia Roggero e lo saremo anche nei prossimi giorni».

Ogni volta che accade un fatto del genere, ci si interroga su quali misure siano indispensabili per garantire la giusta sicurezza ai cittadini. Garau spiega che questo argomento è da sempre considerato d’attualità: «Collaboriamo con le Forze dell’Ordine, portiamo avanti progetti già in corso per migliorare la sicurezza pubblica e anche per altre iniziative. Condividiamo un percorso. L’ultima cosa che si deve fare è strumentalizzare». A differenza di altre vicende, in altri contesti, qui non c’è richiesta di giustizialismi, l’importante è non lasciarsi travolgere dagli eventi. Non si pensa a misure d’emergenza, a guardie private o altre soluzioni. «Semplice­mente, siamo al fianco della polizia. Lavoriamo per migliorare la normale sicurezza a livello generale, senza che il caso Roggero debba influire su un percorso tracciato. In questo siamo in linea con il sentimento di tutta la comunità. Gallo Grinzane si è unita alla famiglia Roggero, nessuno intende lasciarli soli. È accaduto qualcosa di scioccante per la nostra comunità, così come lo sarebbe stato in qualsiasi altra realtà. È il momento di restare uniti. E per quanto ci riguarda, dobbiamo lavorare al fianco delle Forze dell’Ordine». Già prima degli ultimi avvenimenti, erano previsti investimenti importanti. Iniziative non solo legate all’installazione di nuove telecamere. Ma non è questo il punto.

Difficile immaginare una via d’uscita a breve termine. Tutti si augurano che la gioielleria possa riaprire al più presto, ma ci sono problematiche da affrontare e superare. Le indagini sono ancora in corso, la ricostruzione dell’aggressione ai Roggero deve essere completata. «Siamo nella fase più delicata». E la stessa figlia del gioielliere, Laura, ha ammesso che non è semplice immaginare una riapertura dell’attività. «Non sono più sicura di niente», ha detto. E si tratta di un pensiero decisamente comprensibile.

Non era mai accaduto niente di simile in questa zona. Il sindaco Garau lo ripete, senza trovare spiegazioni. «Questa gioielleria è stata presa di mira perché già sei anni fa i Roggero avevano vissuto momenti di terrore. Eppure, non c’erano segnali che potessero far temere il ripetersi di certi episodi». Ecco perché il sindaco insiste: «Lavoriamo assieme agli inquirenti, portiamo avanti progetti avviati da mesi, non da oggi. L’in­tento resta quello di preservare le migliori caratteristiche delle nostre zone. Grinzane è un centro dinamico, dedito alle attività commerciali, fa­moso per il suo spettacolare maniero medievale. Le Langhe si distinguono per le eccellenze gastronomiche, per i tartufi e il Barolo e vogliamo che questa tradizione rimanga, che siano questi gli argomenti di cui parlare. L’episodio ha scosso tutta la comunità, naturalmente deve responsabilizzarci ancora di più. Questa è l’unica risposta che vogliamo e possiamo dare, senza mettere l’accento su altre questioni».

BaNNER
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