Dell’eccellente mano del signor Raposo

Appuntamento il sabato la domenica, dal 7 al 30 maggio, presso la Confraternita di San Michele di Montà d’Alba

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C’è aria di ri-apertura nel­la Confraternita di San Michele di Montà d’Alba, in occasione della Mostra “Dell’eccellente mano del signor Raposo”, inaugurata ad ottobre dello scorso anno e anticipatamente sospesa per via delle disposizioni anti- Covid che hanno costretto alla chiusura Mostre e Musei.
L’esposizione torna ad essere aperta gratuitamente ai visitatori, a partire da domani, venerdì 7 maggio (orario 15-19), per poi proseguire tutti i sabati e le domeniche fino al 30 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
La mostra racconta il ventennale rapporto con Montà (1774-1795) di Vittorio Amedeo Rapous, pittore di figura al servizio regio e artista tra i maggiori del Set­tecento piemontese. Ac­cademico ed erede della tradizione espressiva di Claudio Francesco Beaumont, di cui fu allievo presso la scuola di disegno a Torino, a partire dagli anni ’70 il Rapous da referente dello stile “rocaille” evolve verso il neoclassicismo. Le 16 grandi tele in mostra documentano questo percorso artistico.
Promossa dal Comune di Montà, Parrocchia di Sant’An­­tonio abate e As­so­ciazione Montata Fangi, l’iniziativa nasce con l’intento di riconsegnare e far conoscere la significativa dotazione di opere di mano di quest’artista di corte, singolarmente presente nella Vecchia Par­rocchiale (storica chiesa mon­tatese, situata nei pressi del Castello dei Morra La­vriano) e, insieme, come sperimentazione di un approccio “ecomuseale” al patrimonio artistico, ovvero incentrato sulla comunità che lo ospita, affinché se ne riappropri, lo conosca e senta suo, faccia parte dei suoi saperi, diffusi e condivisi. Ne abbia dunque cura e lo valorizzi.
Il progetto, sotto la direzione scientifica di Liliana Rey Varela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, ha potuto contare sulla collaborazione della Fondazione Fer­rero e del Mud-Museo Dioce­sano di Alba. Coor­dinata nel­l’organizzazione dall’Eco­museo delle Rocche del Roe­ro, la Mostra è patrocinata da Ente Turismo Langhe Mon­ferrato Roero, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bian­co d’Alba e dall’Associazione Valo­riz­zazione Roero. La realizzazione è dovuta al sostegno della Banca d’Alba e della Fondazione Crt e ai contributi di Iride, Alma by Giorio, Simplast Group, Cauda Stra­de, Bruno Cauda e Gian­luca Costa.
L’allestimento prevede l’e­sposizione nella centrale Confraternita di San Michele delle 16 tele realizzate dal Rapous, tra il 1774 e il 1795, custodite nella vecchia Parrocchiale.
Protagonista assoluto della Mostra è l’ovale di Sant’An­tonio abate, che viene presentato a conclusione del restauro curato dalla Nicola-Ilengo Restauri di Asti, ma costituiscono una novità pressoché assoluta anche le 14 tele della grande Via Crucis, non più visibili dal 2003, quando tre di esse figurarono nella Mostra Tesori del Marchesato Paleo­logo promossa della Fon­dazione Ferrero di Alba. Completa il percorso espositivo, la pala di San Luigi Gonzaga e della Madonna del Buon Consiglio, ancora in attesa di restauro.