«Abbiamo ringraziato per la fiducia riposta a seguito della riconferma del CdA, a un anno e mezzo dalla sua costituzione, non con la convinzione d’aver fatto bene, ma con la consapevolezza d’aver fatto il possibile. In una situazione d’emergenza dovuta alla pandemia, grazie alle donazioni e ai benefattori, siamo riusciti a dare un aiuto concreto all’organizzazione dell’ospedale di Cuneo. Noi siamo al servizio di questa volontà/obiettivo di sostegno dell’attuale realtà ospedaliera, continuando l’operato dei nostri predecessori che hanno lavorato duramente per portare all’eccellenza provinciale e regionale l’ospedale cuneese. Grazie quindi per questa fiducia, sapremo come meritarla». A rendere possibile questa progettualità sono i benefattori e gli istituti di credito, che di volta in volta sostengono economicamente i progetti «frutto delle richieste inoltrate dall’Azienda ospedaliera al Comitato scientifico della Fondazione, il quale dopo averle vagliate le veicola al Cda per l’approvazione e la successiva promulgazione». In quanto Onlus, si possono sostenere i progetti della Fondazione anche tramite la donazione del 5xmille in sede di denuncia dei redditi. Un grande riconoscimento dell’eccellenza dell’hub cuneese è arrivato dallo stanziamento Inail di 310 milioni di euro per la costruzione del nuovo nosocomio, in tal senso, la Fondazione «oltre ad aver finanziato lo studio di prefattibilità, velocizzando in qualche modo la fase iniziale del progetto, è determinata, facendosi interprete della volontà dei benefattori, a seguire da vicino il percorso della nascita del nuovo ospedale, per quanto ci sarà concesso. Non certo per un desiderio di protagonismo o narcisismo, ma la volontà di coinvolgere le realtà territoriali, per rendere il più sentito e vicino possibile il progetto. In primis il servizio tecnico dell’Azienda Santa Croce e Carle che in questi anni ha così ben operato nell’ammodernamento di tutto l’apparato ospedaliero, permettendo a una struttura di settant’anni di mantenere un livello d’eccellenza e affrontare una situazione rivoluzionaria e stravolgente com’è stata la pandemia». La “mission” della Fondazione è quella di convertire nel minor tempo possibile le donazioni ricevute, in aiuti concreti per l’ospedale sotto le indicazioni della stessa Azienda ospedaliera, «è importante che i cittadini capiscano che abbiamo bisogno del loro supporto per compiere queste opere. Inoltre è nostro desiderio, appena sarà possibile, organizzare una riunione in presenza per parlare con i cuneesi, per ascoltare i loro suggerimenti, condividere la gioia del veder realizzate opere utili alla comunità e trasmettere il nostro essere rappresentanti delle loro volontà con lo spirito dei benefattori».