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Bilancio con segno “più” nonostante la pandemia

Il rendiconto della Provincia di Cuneo risente degli effetti del Covid ma chiude in positivo

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La Provincia di Cu­neo ha approvato all’unanimità, nei gior­­ni scorsi, nel ri­spetto dei termini di scadenza previsti, il rendiconto di ge­stione 2020, anno particolare se­gnato dal Covid che però si è concluso con un risultato economico con il segno “più”. Il Con­siglio Provinciale presieduto da Federico Borgna, che è stato anche l’ultimo per il se­gretario provinciale Cor­ra­do Parola in pensione dal 1o maggio, ha preso atto di un avanzo di 28.659.000 euro (quasi tutto vincolato) comprendente una parte libera di 2.368.760 euro, som­ma real­­mente disponibile. Ma po­te­va andare molto peggio, se si considera che l’emergenza sanitaria ha fatto crollare il mercato dell’auto da cui derivano le principali entrate dell’ente che hanno comunque registrato un forte calo. L’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) è passata da 23 a 19,5 milioni (-3,5 milioni di entrate) e l’imposta su Rc au­to da 22,6 a 20,5 milioni (-2,1 milioni). La differenza l’han­no fatta i ristori dello Sta­to che hanno portato nelle cas­­­se provinciali 10,3 milioni di euro come fondi Covid vincolati, oltre a 2,7 milioni di tra­sferimenti ordinari e 6 mi­lioni per gli eventi alluvionali dell’autunno 2020.

«Questo ci ha permesso», ha precisato il consigliere provinciale delegato Giorgio Ler­da, «di svolgere l’attività ordinaria e di affrontare le spese di ripristino del territorio do­po i danni alluvionali. Im­por­tan­te anche lo sforzo economico della Provincia sull’edilizia scolastica con l’adeguamento degli impianti di sicurezza, l’efficientamento energetico con nuovi infissi e serramenti, ristrutturazioni e anche la costruzione di alcune nuove scuole. Con la mo­ratoria sui mutui abbiamo ri­sparmiato nel 2020 2,7 mi­lioni, ma ciononostante il de­bito della Provincia è ancora alto. Nonostante sia sceso pro­­gressivamente negli anni (era di 190 milioni nel 2009 ed ora è di 135 milioni), è an­cora un debito pesante che in­ciderà sugli anni futuri limitando gli investimenti».

Per quanto riguarda le spese, Lerda ha ricordato che quelle correnti incidono, rispetto a quelle in conto capitale, sul­l’85% sul bilancio e che l’anno scorso la Provincia ha dovuto ricorrere in più occasioni a debiti fuori bilancio per interventi urgenti legati al maltempo e ad eventi alluvionali, in particolare quelli del 2 e 3 ottobre 2020. Il bilancio provinciale, di norma, viene investito per il 52% nella viabilità, 20% nell’edilizia scolastica, 23% per personale e organizzazione, 3% ambiente e altro. I tempi medi di pagamento sono molto buoni (21 giorni) e decisamente al di sotto della media nazionale (30 giorni).

I lavori sono proseguiti con la ratifica di alcune variazioni al bilancio di previsione per gli esercizi finanziari relativi al periodo 2021/2023, al Do­cu­mento unico di programmazione (Dup) 2021/2023 e al programma triennale dei lavori pubblici (elenco annuale 2021) per il programma biennale per l’acquisizione di forniture e servizi per il periodo 2021-2022.
Approvata all’unanimità an­che la cessione di 10 azioni di Alac alla Cogesi per permettere, in tal modo, di mantenere Ac­que­dotto delle Langhe nel servizio idrico integrato per l’affidamento “in house”.

L’Assemblea ha poi preso atto dell’attuazione del decreto del 21 novembre 2019 relativo alla revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale con l’approvazione del verbale di presa in consegna da parte dell’Agenzia del Demanio (Direzione Re­gio­nale Piemonte) di tratti di strada riclassificati.

L’accor­do, frutto di una lunga trattativa che riguardava anche alcune procedure per i trasporti eccezionali, prevede il passaggio di circa 110 chilometri di strade provinciali ad Anas.

I consiglieri provinciali si sono poi concentrati sull’approvazione di quattro schemi di convenzione: accordo tra Regione Pie­monte e Province piemontesi per l’utilizzo del programma “Trasporti eccezionali” che renderà più uniforme la ge­stione delle richieste e la sua integrazione con l’infrastruttura geografica re­gionale; convenzione tra Re­gione Pie­monte e Pro­vincia di Cuneo per la messa in sicurezza delle fermate extra­urbane del trasporto pub­blico locale, in questo caso a Caval­ler­mag­giore; atto aggiuntivo tra la società Autostrada dei Fiori e la Provincia di Cuneo per regolamentare le responsabilità reciproche tra i due enti che gestiscono sei cavalcavia lungo il tronco autostradale “A6 Torino-Savona” nel Mon­re­galese, a Bra e a Som­mariva del Bosco; infine, convenzione tra Anas e Pro­vincia di Cuneo per regolare i rapporti connessi alla titolarità di tre cavalcavia e sottovia stradali, in particolare quelli presenti sulle circonvallazioni di Mon­dovì (Grat­teria e zona Mon­dovicino) e di Cu­neo (so­vrappasso verso l’Ospe­dale Carle).

BaNNER
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