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Nuovo cordo per la fiera internazionale che punta sulla sostenibilità

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Inaugurazione l’8 ottobre, chiusura il 5 dicembre: in totale nove settimane, come a dire che lo stop forzato dopo tre weekend del 2020 non ha spento l’entusiasmo. Il tema è “Connessi con la natura”», con relativa immagine di una trifola da cui scaturiscono onde di foglie dai colori autunnali, una sorta di rete naturale. L’inaugurazione di Alba Capitale della Cultura d’Impresa è stata occasione per la presidente Liliana Allena per lanciare il tema della 91ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in cui alla centralità dell’enogastronomia si affianca la sfida della sostenibilità: «È venuto il momento di dare all’evento un nuovo corso, caratterizzato da una svolta culturale che tenga conto delle sfide cui la nostra società non può più sottrarsi: un nuovo paradigma nella tutela ambientale, misurandosi con il cambiamento climatico e la sostenibilità».
La kermesse si aprirà col weekend del folklore sabato 2 e domenica 3 ottobre, con il Palio degli Asini e le attività proposte dalla Giostra delle Cento Torri. L’agenda dettagliata dei due mesi di fiera sarà presentata alla stampa a fine giugno a Milano e al territorio il 7 settembre proprio nel Pala Alba Capitale. Di certo ci sono i riflettori puntati sui temi “green”: «La notorietà acquisita dalla manifestazione e il suo respiro internazionale ci stimolano a dare un supporto al dibattito sulla sostenibilità, supportando pratiche concrete che possano offrire un contributo alla causa», afferma Allena. «Siamo partiti alcuni anni fa con le campagne di crowdfunding per la tutela e il ripristino delle tartufaie e lo scorso anno abbiamo lanciato il progetto “Dawn to Earth”. La natura ci dona il pregiato tartufo, i grandi vini e gli straordinari prodotti agricoli che contribuiscono a rendere eccezionale l’accoglienza nelle strutture ricettive e presso i nostri ristoranti di migliaia di visitatori, da ogni parte del mondo. Alla natura e alla straordinaria opera di modifica messa in atto dall’uomo dobbiamo la bellezza delle nostre colline, patrimonio dell’Umanità Unesco. Ora occorre tutelare e preservare il delicato equilibrio tra uomo e natura: da qui l’invito a essere “Connessi con la natura”, come svolta culturale che caratterizzerà questa e le prossime edizioni dell’evento».

Articolo a cura di Adriana Riccomagno

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