«Quest’unione darà ottimi frutti per tutti»

Giuseppe Oliva spiega quali sono i nuovi scenari che si aprono per l’azienda di Borgo San Dalmazzo con il suo assetto

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Dulcioliva, l’a­zien­da fondata nel 1924 dai fratelli Luigi e Cesare Oliva, la cui storia è sempre stata strettamente legata a quella della famiglia arrivando alla terza generazione, rappresentata da Giuseppe e Luigi Oliva (nipoti del fondatori), scrive oggi una nuova pagina con l’ingresso maggioritario del Gruppo Sperlari. Un’eccellenza piemontese leader mondiale dei “Cuneesi Oliva al Rhum” e famosa per il suo assortimento di prodotti a base di cioccolato (tartufi, gianduiotti, praline, creme spalmabili, tavolette) sempre più completo e goloso, nel rispetto assoluto della qualità, costanza e tradizione. La realtà dolciaria di Borgo San Dalmazzo consiste in 3.000 metri quadrati di superficie, dotata di impianti tecnologicamente all’avanguardia e un fatturato di nove milioni di euro. Con questa fusione entrambe le società andranno ad aumentare il proprio potenziale sul mercato e ampliarne il raggio di utenza.

Le prime dichiarazioni del Ceo di Sperlari, Piergiorgio Burei, sono sicuramente mol­to promettenti: «Sperlari e Dulcioliva sono due realtà italiane di grande tradizione, i cui prodotti si integrano perfettamente dal momento che qualità e bontà del prodotto, attenzione alle materie pri­me, tradizione e italianità, so­no valori che ci accomunano da sempre. Inoltre questa u­nione tra Sperlari e Dul­cio­liva offrirà a entrambi nuove opportunità di sviluppo in Italia e all’estero per essere ancora più vicini ai consumatori e soddisfarne le esigenze di gusto e qualità attraverso la migliore espressione del “Ma­de in Italy”. In questi anni abbiamo lavorato molto per allargare il canale statunitense e canadese, lo scorso Na­tale siamo arrivati anche in Giappone».

Abbiamo approfondito i vantaggi e il potenziale futuro che questo accordo avrà sul territorio con Giuseppe Oliva.
Quali sono gli elementi che hanno portato a questa fusione con il Gruppo Sperlari?

«L’azienda è in piena crescita e dalla sua fondazione ha sempre perseguito l’eccellenza. Arrivati alla terza generazione, si è reso necessario trovare al di fuori della famiglia dei successori per il futuro della Dulcioliva, in quanto i miei figli hanno intrapreso percorsi lavorativi differenti. La “partnership” con un’a­zienda importante, di successo e gestita da imprenditori seri come il Gruppo Sperlari è stata e sarà la scelta migliore che si potesse fare».

Che importanza ha per il territorio?

«Quest’accordo sarà molto positivo per il territorio, in quanto la sede rimarrà la stessa e l’incremento della produzione comporterà necessariamente l’assunzione di nuovo personale. L’unione dei due portafogli clienti accrescerà la distribuzione dei prodotti sia sul territorio nazionale che mondiale. Il Gruppo Sperlari detiene una posizione di “leadership” su prodotti stagionali come torrone, mostarda, dol­cificanti e caramelle; ora entra an­che nel mondo del cioccolato».

Quali sono i punti d’incontro tra le due realtà?

«Fin da subito è emerso quanto le due aziende siano affini in termini di valori e complementari dal punto di vista del portafoglio. Ac­canto all’attenzione a tradizione e qualità ad esempio, la nostra azienda ha scelto da tempo di non utilizzare additivi artificiali, conservanti, grassi vegetali idrogenati e grassi animali diversi dal burro di cacao. In questo c’è una straordinaria sinergia con Sperlari, che ha abbandonato l’utilizzo della gelatina animale in tutti i suoi prodotti “made in Italy”».

Cosa comporterà a livello economico?
«Con questa fusione prevediamo una triplicazione del fatturato nei prossimi 3/4 anni; oggi siamo sui 9 milioni di euro circa. Inoltre ci sarà una collaborazione anche a livello di prodotti, con la nascita di nuove sfiziosità da esportare in tutto il mondo».

Chi ha curato l’operazione societaria e chi guiderà l’azienda?
«I principali soggetti di quest’accordo sono stati Piergiorgio Burei, ceo Sper­lari e mio fratello Luigi Oliva. Il Gruppo Sperlari è stato assistito nell’operazione da Brera Financial Advisory in qualità di “advisor finanziario” e da Chiomenti per gli aspetti legali. Per quanto riguarda il resto, sarò ancora io a guidare l’azienda».

Il mercato estero attuale e futuro quali zone include?

«L’esportazione dei prodotti Dulcioliva, a oggi, è pari quasi al 40% del fatturato e include ben 22 Paesi. Il nostro primo mercato sono gli Stati Uniti, seguono Germania, Canada, Giappone e Australia. Prima di questa fusione avevo già messo in atto un investimento di 2,5 milioni di euro, al fine di raddoppiare le linee di produzione. Sono sicuro che l’azienda farà un grande salto di qualità. Partiamo da una base già rivolta al futuro e con questa “partnership” sfrutteremo appieno il potenziale. Non escludo che ci potranno essere anche campagne promozionali televisive sui prossimi prodotti. La voglia e le possibilità di crescita ci sono, gli investimenti pure, inoltre l’azienda è sana, quindi non resta che mettersi al lavoro e sperare che anche quest’emergenza sanitaria scemi presto e si possa ripartire su tutti i fronti».