Nei giorni scorsi sui social network – sì, sempre loro – in alcuni gruppi fossanesi si è verificata una polemica, scaturita dall’impossibilità per un’associazione islamica fossanese di accedere a spazi adatti a celebrare la festa di conclusione del Ramadan in sicurezza e conformità alle normative anti Covid. Questa situazione si è poi parzialmente risolta grazie alla disponibilità della Chiesa locale fossanese, che ha messo a disposizione alcuni locali per organizzare la festa.
Senza entrare nel merito della questione tecnica di per sé o della scelta presa, è evidente che ci siano state frizioni ed incomprensioni. Queste hanno portato al malcontento di parte della comunità, o almeno del giovane che ha pubblicato un post con una foto di un evento sportivo locale avvenuto nella stessa giornata, lamentando che “la legge non è uguale per tutti”. In risposta al post, nato anche con intento polemico, non stupiscono purtroppo i diversi commenti che propongono spiegazioni infarcite dei più classici luoghi comuni, immancabili per ogni stagione e categoria di persone.
Stupisce invece, e molto, la risposta del nostro Sindaco, che si accoda alla polemica, incurante del suo ruolo istituzionale e rappresentativo, e delle responsabilità che esso richiede. Invece di ascoltare e confrontarsi con i responsabili dell’associazione stessa, cercando di chiarire le incomprensioni e di sciogliere la tensione, incalza con tono di sfida e conclude con un’inappropriata e fuori contesto considerazione legata alla festa della mamma.
La comunicazione delle istituzioni e delle figure istituzionali richiede la consapevolezza necessaria per ricercare gli attori ed i canali corretti per la comunicazione, nella continua ricerca di migliorare la convivenza tra noi cittadini. Speriamo che molti nella maggioranza di governo cittadino non si riconoscano in queste parole, in questi modi. Vogliamo sperare che alle orecchie del nostro primo cittadino arrivino parole sagge e buoni consigli.
Le comunità non si costruiscono con le polemiche, con i dispetti o con la voce grossa. Si creano giorno dopo giorno, nel lavoro quotidiano e nella continua tessitura di relazioni e incontri.
Perché questa è un’epoca in cui dobbiamo abbattere muri, non costruirli. È il nostro dovere, il nostro apporto verso la nostra comunità e verso la nuova società che vogliamo realizzare.
Volt Fossano, 14/05/2021