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I “Sentieri dei Frescanti” esempio di bellezza

Con l’arrivo della primavera tornano gli “open days”, opportunità per immergersi nello splendore dei luoghi roerini

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Si apre una nuova stagione di “open days” per visitare i “Sen­tie­ri dei Fre­scan­ti”, un per­­corso unico tra siti af­frescati, castelli, chiese cittadine e cappelle campestri nel territorio del Roero.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno (oltre 1.500 in­gressi in dieci giornate), con il primo speciale appuntamento di domenica 9 maggio e gra­­zie al fitto calendario che at­traversa tutta l’estate e l’autunno, è possibile andare alla scoperta di un grande museo artistico diffuso.

Grazie a queste aperture straordinarie gratuite si possono ammirare gli affreschi della Cappella di San Ponzio a Monticello d’Alba, i più antichi, databili intorno al X secolo, o ancora immergersi nella bellezza delle pitture murarie più recenti di metà ’700 in stile Barocchetto di Magliano Alfieri e Guarene, dove trionfano gli effetti ottici, le prospettive e le architetture.

Il circuito racconta una realtà monumentale e artistica mol­to complessa, espressione di secoli di cultura, devozione religiosa e avvicendamenti di proprietà signorili. È il racconto della devozione popolare e della sua evoluzione narrativa nei secoli.

I “Sentieri dei Frescanti” sono frutto della sinergia di dieci comuni (Magliano Alfieri, Ca­stagnito, Castellinaldo d’Al­ba, Guarene, Vezza d’Alba, San­­ta Vittoria d’Alba, Santo Ste­­fano Roero, Ceresole d’Al­ba, oltre agli ultimi arrivati in ordine di tempo, ovvero i pae­si di Monticello d’Alba e Som­ma­riva Perno) per condividere il patrimonio storico-artistico del Roero, rappresentato da una significativa panoramica di pregevoli affreschi, i cui au­tori molto spesso sono sconosciuti. È questa infatti una zona riconosciuta come un crocevia per gli artisti dell’epoca e dove c’erano botteghe di pregio, come quella del misterioso maestro di Vezza d’Alba, autore del­l’Annunciazione.

Sette secoli di arte e storia si svelano così attraverso nu­merosi percorsi che diventano un’opportunità unica per scoprire beni artistici ancora poco conosciuti, ma non per questo meno preziosi, visitando allo stesso tempo il Roero: un territorio ricco di biodiversità, di tradizioni ga­stronomiche, con una gran­de varietà di prodotti agricoli e ortofrutticoli. Tra i prodotti peculiari del Roero si ricordano le albicocche (Magliano Alfieri), le fragole (Ceresole d’Alba e Som­ma­riva Perno), le pere Ma­dernassa (Guarene e Vezza d’Alba) e le pesche (Canale e Castellinaldo d’Al­ba), e una fitta rete di sentieri tematici segnalati che attraversano il peculiare ecosistema delle Rocche. Questa labirintica e spettacolare dorsale di gole, nude pareti a picco, guglie e pinnacoli di sabbia che si estende per oltre 30 chilometri da Po­capaglia a Cisterna d’Asti, è il risultato di un insolito fenomeno geologico di erosione del fiume Tanaro in epoca glaciale.

Un ecosistema delicato, e per questo appunto tutelato dal­l’Ecomuseo delle Rocche, che si mostra ai visitatori in una rete di percorsi naturalistici ad anello da percorrere anche a piedi o con e-bike a pedalata assistita) che toccano i temi della natura, della geologia, dell’antropologia, dell’arte e della storia, permettendo così di conoscere le bellezze e le peculiarità del territorio e dei vari am­bienti che lo compongono (le attività sono descritte sul sito https://www.ecomuseodellerocche.it/it/).

Una possibilità in più per i visitatori non solo curiosi, ma anche per quelli che amano le attività “outdoor”: pensando proprio alla stagione primaverile e a quella estiva, l’Eno­te­ca del Roero lancia un altro tour cicloturistico, tra castelli, vigneti e cantine del Roe­ro, alla scoperta di queste colline e per toccare produttori, enoteche e ristoranti d’eccellenza del territorio (per informazioni visitare il sito In­ternet www.enotecadelroero.it).